domenica 3 aprile 2011

Il Punto sulla Premier – United, ecco l'allungo decisivo?

Una tripletta di Rooney scaccia gli incubi al Boleyn Ground. Solo pari per Arsenal e Chelsea.
I Gunners non sanno più vincere e precipitano a meno sette dai rivali. Continuando di questo passo, anche una vittoria nello scontro diretto del 1 maggio potrebbe non bastare a riportare il titolo nel nord di Londra dopo sette anni.

COS'E' SUCCESSO – A una mezz'ora dal fischio finale di West Ham-Manchester United in pochi avrebbero immaginato che la trentunesima giornata della Premier edizione 2010-11 avrebbe arriso in maniera così netta e forse determinante ai Red Devils. Il clamoroso recupero in casa del West Ham – che ricorda un match simile vinto 4-2 contro l'Everton nel 2007 partendo da uno svantaggio proprio di due reti – acquista un'importanza fondamentale alla luce dello scialbo pareggio interno dell'Arsenal con il pericolante Blackburn e l'1-1 del Chelsea al Britannia Stadium di Stoke – con i Potters che nella ripresa avrebbero meritato addirittura di vincere. Il Manchester City schianta il Sunderland prendendosi la rivincita per lo 0-1 incassato all'andata. I Light Blues si portano al terzo posto (sebbene con un match in più) e staccano così il Tottenham, che non va al di là di un deludente 0-0 sul campo del fanalino di coda Wigan. A proposito di zona calda della classifica, enorme passo in avanti sia del Birmingham City (2-1 sul Bolton) che del West Bromwich Albion (medesimo sul risultato sul Liverpool, che così abbandona ogni residua speranza di un posto in Champions League). Capitombolo del Wolverhampton a Newcastle ed ennesima figuraccia del Blackpool (solo due vittorie in tutto il 2011) al Craven Cottage, dove il Fulham si è aggiudicato cinque delle ultime sei gare disputate.

IL TOP – Quella con il West Ham sembrava una delle tante prestazioni opache di quella che lo stesso Wayne Rooney ha definito la “sua stagione più difficile”. Poi il ragazzo di Croxteth si è scatenato, siglando una tripletta che potrebbe regalare il diciannovesimo campionato della gloriosa storia del Manchester United e lo issa a 101 gol messi a segno in carriera in Premier. Peccato solo per la parolaccia urlata al mondo dopo la terza marcatura, che gli potrebbe costare cara qualora la federazione decida di punirlo.

IL FLOP – L'Arsenal non vince una partita dallo scorso 23 febbraio (1-0 all'Emirates con lo Stoke). Dopo l'ormai solito marzo da incubo, anche l'inizio di aprile sembra ricalcare le dolenti note già viste nelle recenti stagioni. Fossimo in Arsene Wenger, inizieremmo a porci qualche domanda e a valutare possibili cambi - di preparazione, di gioco? - per il futuro.

LA SORPRESA – Nei cinque precedenti in Premier lo Stoke era sempre uscito sconfitto al cospetto del Chelsea (l'anno scorso ha subito pure un umiliante 0-7 allo Stamford Bridge). Sabato non solo ha imposto il pareggio ai Blues, ma a tratti ha dominato la partita, dimostrando per l'ennesima volta che i Potters non si tengono a galla solo grazie alle rimesse laterali “miracolose” di Rory Delap.

TOH CHI SI RIVEDE – A 37 anni suonati, Kevin Phillips non la smette di segnare, cosa che gli è sempre riuscita molto bene (ai tempi del Sunderland, nel 1999-2000 ha vinto la scarpa d'oro europea trafiggendo i portieri avversari 30 volte). Dopo tante panchine, contro il Bolton ha giocato da titolare e realizzato un gol fondamentale per la salvezza dei Brummies. Quando si dice un intramontabile...

LA CHICCA – Mohamed al Fayed li ha “invitati” ad andare “all'inferno oppure a Chelsea”. Il riferimento è a quei tifosi – pare non siano pochissimi – tutt'altro che entusiasti della statua di Michael Jackson appena inaugurata davanti allo storico impianto dei Cottagers. Jack era un grande amico del milionario egiziano ma non un grandissimo fan del team del Fulham, che ha visto giocare dal vivo solo una volta nel 1999...

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Qualora il Wigan, club che lo ha acquistato nel 2010 dal Crystal Palace per tre milioni di euro, dovesse retrocedere, ben difficilmente Victor Moses tornerebbe a giocare in Championship. Il ventenne di origini nigeriane, ma già under 21 inglese, è tra gli attaccanti più promettenti della sua generazione. Con il Tottenham è stato il migliore in campo, mettendo in mostra le sue eccellenti doti tecniche.

Scritto per Goal.com

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