giovedì 24 maggio 2012

West Ham, la fine di un incubo

Alla fine il West Ham United è riuscito a riacciuffare un posto in Premier, ma quanta fatica! I ragazzi allenati da Sam Allardyce, orfani del condottiero Scott Parker ceduto ai grandi rivali del Tottenham, sembrava dovessero far un solo boccone della Championship. A metà campionato la promozione era data da tutti, addetti ai lavori e tifosi, come cosa praticamente fatta. E invece gli Irons hanno deciso di complicarsi la vita oltre ogni dire. Non che il passato della squadra dell'East End londinese non sia punteggiato di cocenti delusioni e di harakiri veri e propri.

Nel momento topico della stagione sei pareggi e una sconfitta su sette partite casalinghe, sommati alla contemporanea irrefrenabile ascesa del Reading, hanno costretto il West Ham a passare per le forche caudine dei play offs (storicamente poco favorevoli per la terza classificata in campionato). I mugugni di inizio campionato, dettati dalla qualità non proprio sopraffina del gioco espresso dal team, in osservanza dei dettami intrisi di praticità ma privi di spettacolo di Allardyce, allorché le vittorie hanno iniziato a latitare si sono tramutati in aperta contestazione.

È risaputo, gli Hammers sono una delle culle del bel calcio in terra d'Albione, la loro Academy ha sfornato tanti campioni e un concetto di football basato sulla buona tecnica individuale e schemi di gioco abbastanza sofisticati. Insomma, i supporter degli Irons sono di bocca buona, sebbene a essere sinceri di recente di qualità dalle parti del Boleyn Ground non se ne sia vista molta e anche parecchie giovani promesse siano finite a fare panchina oppure abbiano cambiato aria (Junior Stanislas e Zavon Hines in particolare, anche se il primo solo in prestito).

Proprio sul fronte mercato la società ha cercato di ottimizzare le poche risorse a disposizione, centrando il colpaccio Ricardo Vaz Te. Allardyce lo aveva già avuto alle sue dipendenze al Bolton Wanderers, quando il portoghese era un giovane attaccante di belle speranze, per cui non ci ha messo troppo a convincerlo a passare dal Barnsley al West Ham. A 25 anni e con un recente passato non proprio scintillante, Vaz Te si è ritrovato con l'ultima chance per risollevare una carriera un po' incerta. E l'ha colta al volo. In 13 match in claret & blue ha messo a segno ben dieci reti. L'ultima nei minuti conclusivi della finale dei play offs contro il Blackpool. Il “salvatore della patria” ora dovrà confermare anche in Premier quanto fatto vedere di buono in Championship. Ciò non toglie che il duo Sullivan & Gold (i proprietari del club dal 2010) dovranno rinforzare la squadra, anche se attualmente il loro primo pensiero sembra essere lo Stadio Olimpico.

Sì, proprio l'impianto che a breve dovrà ospitare i Giochi di Londra 2012 e che lo scorso anno era stato “assegnato” al West Ham ma che dopo i ricorsi inoltrati da Leyton Orient e Tottenham è ancora in una sorta di limbo, in attesa che sia presa una decisione definitiva su chi lo debba sfruttare dal 2014 in poi. Personalmente non vorremmo vedere scomparire il Boleyn Ground per nessuna ragione, ma è evidente che l'Olimpico andrà pur usato in qualche modo e, vista anche la vicinanza geografica, forse la squadra più adatta a utilizzarlo è quella del leggendario Bobby Moore. Uno che ad Allardyce avrebbe fatto comodo, eccome.

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