martedì 24 febbraio 2009

Il City regala mezzo titolo allo United

Cose che capitano nel calcio. La metà azzurro chiara di Manchester ferma il Liverpool ad Anfield e assicura una fetta consistente di Premier agli odiati cugini dello United. Al di là degli ovvi propositi di Rafa Benitez di espugnare l’Old Trafford il prossimo 14 marzo, la sensazione è che sette punti di vantaggio da recuperare siano veramente troppi, specialmente se i Reds non migliorano la forma casalinga – domenica è arrivato il sesto pareggio su 13 partite.

Senza Gerrard e Xabi Alonso il Liverpool è troppo prevedibile e il Nino Torres si ritrova a disposizione pochi palloni giocabili. Basta un City finalmente attento in difesa e ordinato a centrocampo per mettere in difficoltà la compagine della Merseyside, che fino al pari dei Kuyt non è in grado di rispondere in maniera adeguata al gol dell’ex Bellamy. Buon per i Reds che Robinho si fa notare ben poco, cadendo presto in un irritante torpore.

Contro un Blackburn sceso all’Old Trafford con il piglio della grande impresa, il Manchester United prima domina, ma una volta passato in vantaggio con un gol del rientrante Rooney si vede raggiunto da una perla di Santa Cruz, quindi soffre da matti, per poi finire in gloria grazie a una prodezza balistica di Ronaldo. Trafitti per la prima volta in campionato dal lontano 8 novembre – ma sabato in porta c’era Kusczcak non Van Der Sar – i Red Devils rimediano la decima vittoria consecutiva, che sa tanto di cera lacca sulla terza Premier di fila.

Dal Villa Park arrivano delle brutte notizie per Claudio Ranieri e la sua Juve: la cura Hiddink ha già prodotto i suoi primi effetti. Il Chelsea batte l’Aston Villa e lo scalza dal terzo posto in classifica fornendo anche un’ottima prestazione in tutti i reparti. Il Re Mida olandese schiera contemporaneamente Drogba e Anelka. Il francese trova il quindicesimo gol stagionale in Premier sfruttando al meglio un assist da favola di un ritrovato Lampard. Mentre i padroni di casa danno l’addio a ogni remota speranza di titolo, il Chelsea può iniziare l’infinita litania dei rimpianti, che potrebbe però dissolversi in caso di una lunga corsa in Champions League.

A proposito della massima competizione europea, Spalletti & co. devono aver compreso che l’Arsenal che affronteranno nelle prossime ore sarà il più debole da anni a questa parte. Tra infortuni (tanti) e problemi tecnici, il team di Wenger continua a impressionare ben poco. Nello 0-0 interno contro il Sunderland (molto catenacciaro soprattutto nella ripresa) uno dei migliori è stato il russo Andrei Arshavin, finalmente al suo esordio con la maglia biancorossa. Ma l’ex Zenit San Pietroburgo in Europa non è eleggibile…

Il resto della classifica non propone particolari scossoni. Molti i pareggi, tra cui lo 0-0 del St James’ Park tra Newcastle e Everton. Un nulla di fatto che accontenta sia i Magpies, a più cinque dalla zona calda, che i Toffees, che consolidano il sesto posto. David Moyes però recrimina per l’ennesimo grave infortunio capitato a uno dei suoi giocatori. Lo spagnolo Arteta, infatti, dovrà stare ai box per il resto della stagione. Reti bianche anche tra Middlesbrough e Wigan, con i padroni di casa sempre più nei guai e ancorati alla penultima posizione. Va ancora peggio al West Bromwich Albion, sconfitto a Londra dal Fulham dopo una pessima prestazione, “degna” di una squadra ultima in classifica quale sono i Baggies.

Giornata negativa per il West Ham, cui non basta un secondo tempo scintillante per recuperare le due reti subite all’inizio dalla bestia nera Bolton. Rocambolesco pari tra Stoke e Portsmouth (con i padroni di casa agevolati da un paio di sviste arbitrali) e boccata di ossigeno per il Tottenham, che si aggiudica il Monday Night nei minuti finali nonostante un gol regalato ai Tigers a causa di una papera di Cudicini.

Scritto per Goal.com

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