mercoledì 21 gennaio 2009

Una vetta molto affollata

Uscito ieri su Goal.com

Mettiamo per un attimo da parte il florilegio di illazioni e notizie su Kakà che non approda Manchester City e Roman Abramovich che si sbarazza del Chelsea e parliamo di calcio giocato. Parliamo di una giornata di Premier dove gol pesanti sono arrivati negli istanti conclusivi di tutti i match più rilevanti per il vertice della classifica.

Il tanto atteso derby della Merseyside si chiude con un pareggio che sta stretto al Liverpool ma che nel complesso premia gli sforzi del più debole Everton, tartassato da infortuni e squalifiche. Come si sarebbe detto una volta, è stata una partita maschia, molto spezzettata da falli da ambo le parti. Così così il rientro dal primo minuto di Fernando Torres, che nel primo tempo si è letteralmente mangiato un gol fatto. Ora i Reds sono secondi, a causa di una peggior differenza reti.

La scorsa stagione lo United aveva lasciato l’intera posta in gioco al Reebok Park di Bolton. Quest’anno ci ha messo 90 minuti – non sempre brillantissimi – per avere la meglio di una versione a dir poco coriacea dei Trotters. Siamo alle solite, con gente del calibro di Tevez e Berbatov (mente e braccio del gol della vittoria) le partite le puoi vincere in qualsiasi momento. L’impressione è che se Ronaldo ritrovasse un po’ il feeling con il gol, i Red Devils diventerebbero inarrestabili – non che adesso, dopo dieci partite di campionato senza subire reti, siano il team preferito dagli avversari…

Rischia grosso il Chelsea, che a due minuti dal termine si ritrova sotto di un gol con la matricola Stoke. Belletti e Lampard risparmiano una figuraccia a Scolari e tengono vive le speranze dei Blues, nel complesso però meritevoli dei tre punti.

Segnali di ripresa arrivano dall’Arsenal, che sempre nei minuti finali infligge la quinta sconfitta consecutiva in Premier all’Hull, prendendosi la tanto attesa rivincita per la delusione patita all’Emirates nel match d’andata. In attesa di Walcott e Fabregas, Wenger si gode i progressi di Adebayor e la continuità di Van Persie e Nasri. Gunners sempre a meno tre dalla quarta posizione detenuta dall’Aston Villa corsaro a Sunderland nonostante l’espulsione della stellina Ashley Young.

Continua il buon periodo del West Ham. Nel derby contro il Fulham Di Michele ritrova la maglia da titolare e il gol. La partita dei grandi ex – e della grande paura per il Tottenham – si rivela la più spettacolare e avvincente della giornata. Defoe e Redknapp sul fronte Spurs, il fischiatissimo Campbell, Kaboul e Davis sulla sponda Pompey hanno certamente contribuito ad aggiungere pepe a una sfida già di per sé delicata per le scricchiolanti posizioni di classifica delle due contendenti. Alla fine il più contento sarà forse stato Fabio Capello: la palma di migliore in campo è andata al portierone del Portsmouth David James.

A proposito di ex, chissà come avrà festeggiato Sam Allardyce il pesante 3-0 inflitto dal suo Blackburn ai suoi precedenti datori di lavoro del Newcastle. I Magpies fanno una poco gradita ricomparsa nella zona retrocessione, dove sprofonda il Middlesbrough (che tonfo al The Hawthorns di West Bromwich!) e da cui si allontana invece il City, anche fortunato nell’imporre l’1-0 finale a un Wigan mai domo.

Ora in coda c’è sempre più un affollamento degno della metro londinese nelle ore di punta. In soli sei punti ci sono la bellezza di 12 squadre, con cinque team a “contendersi” la poltrona dell’ultimo posto in classifica. Insomma, per adesso l’equilibrio regna sovrano sia nei quartieri alti che in quelli bassi della Premier.

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