mercoledì 8 febbraio 2012

L'erede di Scholes ne combina di cotte e di crude, che fine farà Ravel Morrison?

Chi lo ha visto giocare lo dipinge come il miglior prodotto dell’Academy del Manchester United degli ultimi venti anni. Visto il suo ruolo in campo (centrocampista con spiccate doti offensive), gli addetti ai lavori lo hanno subito paragonato a Paul Scholes. Insomma, Ravel Morrison con la palla tra i piedi deve essere davvero uno che ci sa fare. Peccato che, almeno per il momento, il carattere non sia all’altezza delle sue capacità tecniche. Mettiamola così, il ragazzo non ha un modo di comportarsi esattamente oxfordiano e la calma e la temperanza non sono proprio il suo forte.

A suo carico ha già una sfilza di episodi a dir poco controversi, tra cui un paio di apparizioni davanti a un giudice con l'accusa (fondata) di minacce – casi poi risoltisi con il pagamento di una sanzione pecuniaria. Colpa soprattutto delle sue frequentazioni poco raccomandabili, degli amici nati e cresciuti come lui nei “difficili” sobborghi meridionali di Manchester.

L’ultima “bravata” è una minaccia infarcita di parolacce e insulti omofobi su uno dei social network preferiti dai calciatori inglesi: Twitter. È vero, Ravel era stato provocato da uno dei suoi follower, ma il tono del suo “cinguettio” (mai termine fu meno appropriato come in questo caso) era a dir poco sconveniente. Il tweet è stato ben presto cancellato, ma il danno ormai era fatto. Non bastavano le recenti polemiche sugli episodi di razzismo in campo e sugli spalti, ci voleva pure il calciatore omofobo. Il tutto poche ore dopo il grido di allarme lanciato dall'ex centrocampista del Chelsea e della nazionale Graeme Le Saux – per anni deriso e insultato in riferimento a una sua presunta (ma non vera) omosessualità – sull'esigenza da parte del mondo del calcio inglese di scacciare il diffuso sentimento di omofobia presente al suo interno.

Ma torniamo al nostro giovane scavezzacollo. È probabile che dalle parti dell'East End londinese, dove Ravel si è appena trasferito, abbiano già capito abbondantemente di che panni vesta e si preparino a correre ai ripari, sempre che sia possibile. Ah già, dimenticavamo, Morrison è stato venduto per poco meno di un milione di euro al West Ham nel corso dell'ultimo giorno del mercato invernale. I suoi tecnici alle giovanili dello United avevano da tempo perso la pazienza; alla fine non ne ha potuto più nemmeno Alex Ferguson. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la richiesta di un nuovo contratto – quello vecchio era in scadenza – quanto mai esagerata per un diciannovenne che avrà anche un grande talento, ma che in prima squadra ha pur sempre fatto solo brevi comparsate in Coppa di Lega senza disputare nemmeno un minuto in Premier.

Il sommo scozzese è senza dubbio abituato a “trattare” con le teste calde (ha più o meno domato Eric Cantona, mica poco) ma di continuare ad aspettare e soprattutto sopportare uno che i media di Manchester definiscono fin troppo “avvezzo a commettere sempre gli stessi errori” non se l'è proprio sentita.

Pare che il Newcastle United e la Roma fossero sulle tracce di Morrison. Chissà se in futuro si pentiranno di non aver investito qualche migliaia di euro in più per assicurarsi i suoi servigi, oppure se “il più grande talento dopo Paul Scholes” si perderà definitivamente per strada. Una cosa è certa, non possiamo esimerci dall'augurare un grosso in bocca al lupo all'allenatore degli Irons Sam Allardyce.

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