Tredicesima vittoria consecutiva in campionato all’Etihad Stadium dei Citizens. Ma i Red Devils tengono il passo imponendosi in extremis a Norwich.
Con la clamorosa sconfitta nel derby contro l’Arsenal, si allontana dalla vetta il Tottenham, cui rimane comunque un discreto vantaggio per la corsa al terzo posto. Squillo del Chelsea, che per battere il Bolton si affida alla vecchia guardia.
COS'E' SUCCESSO – Il match di cartello della ventiseiesima giornata della Premier era senza dubbio il North London Derby, che non ha deluso le aspettative. Soprattutto in considerazione di come si erano messe le cose – gli Spurs conducevano 2-0 – ha vinto un po’ a sorpresa l’Arsenal, peraltro con un roboante 5-2 (23esimo centro in campionato per Robin Van Persie). Il Blackburn rinuncia del tutto a giocare contro un Manchester City dalle percentuali di possesso palla “bulgare” e per la squadra allenata da Roberto Mancini diventa tutto facile, tanto che i tre goal rifilati a Paul Robinson non rispecchiano al meglio la superiorità del team capolista della Premier. Al Carrow Road il Manchester United fatica ma alla fine riesce ad avere la meglio sul Norwich, sempre più rivelazione dell’anno, vista anche l’ottima qualità del football prodotto. Goal numero 150 in campionato di Frank Lampard, 99 con la maglia del Chelsea di Didier Drogba (che però si infortuna) e nel secondo tempo i Blues scacciano gli incubi nell’insidioso match contro il pericolante Bolton. Punto d’oro del Wolverhampton a Newcastle e occasione sprecata dal Wigan in casa con l’Aston Villa. Nel derby del West End Mark Hughes non riesce a far valere la legge dell’ex e così il Fulham completa il secondo double di fila contro il QPR – sebbene il precedente risalisse al 2000-01. Super Hoops in crisi, l’incubo retrocessione si fa sempre più concreto.
IL TOP – Con il Manchester United ha appena raggiunto la fantastica soglia delle 900 presenze, così ripartite: 40 nella vecchia Division One, 591 in Premier, 143 in Europa, 108 nelle coppe nazionali e 18 in altre competizioni. Ha disputato almeno un minuto nel 74% dei match dello United dal giorno del suo debutto nel marzo del 1991, fronteggiando un totale di 111 squadre. Il tutto condito da 163 goal, l'ultimo dei quali realizzato contro il Norwich nei minuti di recupero della gara di domenica. Signori tutti in piedi per Mister Football: Ryan Giggs.
IL FLOP – E’ dal 1992-93 che il Tottenham non vince entrambi i derby di campionato con gli eterni rivali dell’Arsenal. Domenica l’occasione era ghiottissima per non essere colta, eppure gli Spurs hanno perso l’ennesimo appuntamento per fare il salto di qualità e proporsi come reale contendente per il titolo. Subire cinque marcature nello spazio di 30 minuti in un match di così grande importanza è la conferma che occorre percorrere ancora un bel pezzo di strada per arrivare al livello delle due compagini di Manchester.
LA SORPRESA – La prima dei Wolves con il nuovo allenatore Terry Connor (l'ex vice di Mick McCarthy) è quanto mai incoraggiante, non solo per il punto raccolto in casa del Newcastle, ma per come si è sviluppata la partita. Subito sotto di due reti, il Wolverhampton ha saputo rimontare e reggere bene nel finale. Ora serve continuità, però, visto che il baratro è sempre lì a un passo.
TOH CHI SI RIVEDE – Dopo quattro giornate di squalifica, Mario Balotelli si è ripresentato alla grande. Sempre nel vivo dell’azione fin dal primo minuto, ha sbloccato il match con il Blackburn segnando la decima rete stagionale in Premier. Più che di Carlos Tevez, forse al City c’è bisogno dell’ex numero 45 dell’Inter.
LA CHICCA – Facciamo un salto in League One, ma l’episodio val la pena di essere raccontato. Il presidente del Bournemouth, Eddie Mitchell, ha rivelato alla stampa inglese che durante l'intervallo della partita che la sua squadra ha disputato sabato con il MK Dons, il classico discorso durante l'intervallo ai giocatori l'avrebbe fatto la moglie del co-proprietario del club, Maxim Demin. Mitchell ha sottolineato come il milionario russo Demin abbia messo "tanti soldi e tanta energia nel Bournemouth" e che quindi il gesto della sua consorte era in qualche modo "comprensibile", però ha anche riconosciuto che due parole ai giocatori le avrebbe potute dire il manager Lee Bradbury, in quanto "più esperto". Bontà sua! Per la cronaca, i Cherries, che all'intervallo erano sotto di una rete, hanno finito comunque per perdere la partita.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Due presenze, due reti. Quando giocava allo Zenit, Pavel Pogrebnyak era stato soprannominato “Po il Grande”. Chissà se I tifosi del Fulham gli troveranno un altro appellativo, oppure rispolvereranno quello vecchio. Il dato di fatto è che dalle parti del Craven Cottage cercavano un attaccante con il fiuto del goal come un assetato cerca acqua nel deserto.
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