lunedì 30 giugno 2008

Altro off topic su Wimbledon

Nel centrale erano qualche migliaio. Da casa qualche milione. Tutti inglesi e tutti pazzi per Andy Murray, nato al di là del Vallo di Adriano. Insomma, una news quasi degna del famoso cane azzannato da un uomo. Va bene, forse sto esagerando, però vedere uno scozzese idolo degli spettatori di Wimbledon fa sempre un certo effetto!

sabato 28 giugno 2008

Wimbledon

Sarà l'assenza del calcio britannico da Euro 2008, sarà la scarsa voglia di seguire la stucchevole ridda di voci di mercato, ma di questi tempi non trovo così tanti argomenti per aggiornare con regolarità questo blog. Ma forse è solo il caldo, che sopporto poco. Pensate allora come invidio gli alteri ospiti del Royal Box del centrale di Wimbledon o i competenti giornalisti che popolano la tribuna stampa dello storico impianto di London SW 19. Da quelle parti il sole non spacca le pietre, fa una ventina di gradi e la sera tocca indossare pure un bel giubbino. E poi hanno la possibilità di seguire il torneo di tennis con più fascino e tradizione del mondo, in uno dei club più belli e in una città splendida come Londra. Beati loro...

mercoledì 25 giugno 2008

Genesis

Un nome nuovo (o quasi), un nuovo stemma, dei nuovi colori e a breve anche una nuova casa. Ora il Leigh RMI, ex Horwich RMI, si chiama Leigh Genesis, è passato dal bianco e rosso al bianco e nero e sta per trasferirsi in un impianto “state of the art”, 12mila posti tutti a sedere. Lo sponsor tecnico è niente meno che una famosa multinazionale americana che ha tratto la sua denominazione da una parola greca che vuol dire vittoria. Insomma, una rinascita a tutti gli effetti, un progetto ambizioso che il presidente Dominic Speakman ritiene possa dare presto i suoi frutti. “Tutto sommato, giocando nella Northern Premier League Premier Division (sic), siamo solo tre scalini sotto la Football League, dove contiamo di approdare presto”. Non c’è dubbio che a Mr Speakman va fatto un grosso in bocca al lupo, però fa un po’ tristezza che per rilanciare un club dal passato non esattamente glorioso ma con una storia ultracentenaria alle spalle (è nato nel 1896) e dal seguito alquanto ridotto – incastrato tra varie super-potenze nella contea del Lancashire ha sempre fatto la parte del povero vaso di coccio – si sia dovuto arrivare a tanto. Passi per lo stadio (il Leigh non è nuovo a spostamenti, anche repentini, tanto che fino al 1995 aveva la sua “residenza” a Horwich, nei paraggi di Bolton), i colori e il crest, ma aggiungere al nome Genesis è forse quanto di peggio mente umana potesse partorire per una squadra di calcio. Immaginate le battute dei tifosi avversari, casomai con accostamenti al famoso gruppo musicale? Chissà che cosa ne pensano Phil Collins e Peter Gabriel…

martedì 24 giugno 2008

Niente terraces, siamo inglesi

Safe standing areas. Ovvero gradinate sicure, dove poter stare in piedi a sostenere la propria squadra. In giro per l’Europa ci sono già – vedi in particolare la Germania – in Inghilterra se ne parla da qualche anno. Per l’esattezza da quando un nutrito gruppo di tifosi evidenziò come una porzione di stadio con le terraces riviste e corrette avrebbe contribuito a rimpolpare l’atmosfera di tanti anemici impianti di Premier e Championship. Il governo di Sua Maestà ha altre idee in proposito e la conferma si è avuta ieri sera. Dopo una serie di incontri con la Football Association, le forze dell’ordine, gli enti locali e il ministro degli Interni, il titolare del dicastero dello Sport, Gerry Sutcliffe, ha escluso in maniera molto netta la possibilità dell’introduzione di safe standing areas. In una risposta a un’interrogazione parlamentare, Sutcliffe ha confermato che l’esecutivo britannico rimarrà fedele alla normativa vigente, figlia del Taylor Report post tragedia di Hillsborough (1989), e che vieta in maniera categorica la presenza di gradinate nelle arene dei club di Premier e Championship. Peccato, mi sarebbe piaciuto un minimo di ritorno al passato, senza però le storture – leggi violenza e rischi elevati dovuti al sovraffollamento e alla vetustà delle strutture – che le vecchie terraces avevano prodotto negli ultimi anni della loro lunga esistenza.

giovedì 19 giugno 2008

Fanzine e figurine

Un binomio che andava molto di moda negli anni Ottanta, sebbene le seconde se la passassero alla grande pure negli anni Sessanta e Ottanta. Nell’ultimo numero del mensile inglese When Saturday Comes c’è un delizioso pezzo sui premi annuali che Football Fans Census ha accordato alle fanzine di ogni divisione professionistica inglese. Si badi bene, però, nella competizione erano incluse anche le e-zine, quelle che viaggiano via internet e non vengono acquistate davanti allo stadio insieme a un panino con l’hamburger e un programma della partita. Non a caso il riconoscimento per il miglior contributo scritto è andato proprio a tale Mickey Blue Eyes (nome d'arte, immagino) del sito sull'Everton Bue Kipper.
Bello apprendere dalle parole di Mike Harrison, redattore della fanzine The Gents, dedicata al Bradford City e vincitrice del premio per i club di League Two, che è in atto un discreto revival della rivista cartacea. Certo, non siamo ai livelli degli anni Ottanta, però l’apprezzamento da parte dei lettori/collezionisti è ancora ben vivo.

A proposito di collezioni e degli anni Ottanta, ho scoperto l’esistenza di un sito dove si possono comprare le figurine dei calciatori e non solo. Ok, forse è meglio che mi dia una regolata, dopo aver riscoperto il Subbuteo per le figurine è meglio aspettare che cresca mio figlio. Sperando che fra qualche anno esistano ancora...

P.S. ovviamente il caldo di Roma sta già avendo la meglio sul sottoscritto. Come mi ha fatto notare un caro amico, non ho segnalato il link del sito sulle figurine. Eccolo: http://www.shop.sportsworldcards.com/

mercoledì 18 giugno 2008

Addio Fratton Park?

Uno stadio più grande e moderno. Anche il Portsmouth ha da tempo manifestato l’intenzione di trasferirsi in un nuovo impianto, più consono alle attuali potenzialità del club detentore della Coppa d’Inghilterra. Dopo un primo progetto di una struttura che sarebbe dovuta sorgere nei pressi del porto della città dell’Hampshire, piano prematuramente abortito, ora si parla di una struttura da realizzarsi sempre a due passi dal mare, alle porte di Portsmouth. Capienza di 36mila posti, architetti dello studio Herzog & de Meuron, gli stessi del Nido di Pechino – quello delle Olimpiadi del prossimo agosto – e dell’Allianz Arena di Monaco. Solito corollario di strutture “parallele”, tra centro residenziale, arena da 10mila posti e impianti vari da destinare alla Marina Militare. Non oso immaginare che fine sarà il glorioso Fratton Park, la casa dei Pompey dal 1898, lì dove resiste ancora una tribuna realizzata dal mitico architetto scozzese Archibald Leitch, il papà di quasi tutti gli stadi inglesi da inizio Ventesimo secolo fino agli anni Trenta. Sul serio, preferisco non pensarci, altrimenti davanti ai miei occhi si materializzano gli alteri profili delle gru che ho visto qualche tempo fa dalle parti di Avenell Road. Dove una volta sorgeva l’Arsenal Stadium, meglio noto a tutti come Highbury.

domenica 15 giugno 2008

Euro 2008

Disordini e violenze hanno segnato il dopopartita di Italia-Romania, a Zurigo. Il bilancio e' di 84 feriti in una serie di risse scoppiate tra le due tifoserie con numerosi fermi. Un tifoso e' stato spinto nel fiume della citta', il Lammat, e un altro e' stato trovato privo di conoscenza dopo esser stato colpito alla testa. Violenze ancora piu' gravi si sono registrate a Berna per Francia-Olanda, in quella che e' stata la serata piu' nera per l'ordine pubblico dall'inizio degli europei. La polizia ha fermato 105 persone (alcune per furti e saccheggi) e ha dovuto anche sedare uno scontro in cui le due tifoserie si affrontavano con coltelli. In totale ci sono stati 158 feriti, 16 dei quali sono stati ricoverati negli ospedali della capitale svizzera. Altri sei ricoveri hanno riguardato tifosi intossicati dall'alcol. Si stima che per la partita Berna sia stata invasa da 110 mila tifosi quando la sua popolazione e' di appena 135mila abitanti.

Letto su Repubblica.it di ieri mattina. Peccato che se ne sia parlato poco pressoché ovunque. Molto più facile adoperare il solito cliché dell'hooligan vera e (quasi) unica piaga del tifo mondiale. Per carità, non voglio difendere gli hooligan, lungi da me, solo affermare che troppo spesso l'atteggiamento dei media su certi argomenti è nella migliore delle ipotesi pressappochista. Nella peggiore di parte.

mercoledì 4 giugno 2008

Caro prezzi

Assistere dal vivo a un match di Premier – ma anche di Championship o League One – costa caro, nonostante per i club inglesi gli introiti derivanti da diritti TV e merchandising siano considerevoli. E’ pur vero che rispetto alle compagini italiane la fetta di guadagni sui biglietti venduti al botteghino è molto più ampia – oltre il 30% contro il 15%, almeno se parliamo di club di primo piano. Secondo una ricerca della Virgin Money, il costo dei preziosi tagliandi in Premier è aumentato dal 12,5% dal 2006. Un trend in ascesa, almeno stando ai dati rivelati ieri sui media britannici in merito all’aumento del prezzo degli abbonamenti per la stagione 2008-09.
In base a una ricerca fatta su un campione di 3.500 tifosi delle 92 squadre professionistiche, si è stabilito che un supporter su sette non rinnoverà il season ticket proprio a causa del loro costo accresciuto. Al Boleyn Ground saremmo addirittura intorno al 25%, mentre all’Old Trafford sul 19%. Tira aria di crisi finanziaria anche nel Regno Unito, e, se bisogna tagliare un po’ le spese, mi sembra doveroso iniziare dagli svaghi, seppur molto piacevoli, come il football. Adesso bisognerà monitorare da vicino la situazione per capire se ci sarà un effettivo calo delle presenze allo stadio, oppure se per un tifoso che va via se ne trova uno disposto a subentrare.

martedì 3 giugno 2008

Il centenario dell'Hartlepool

Stando alla newsletter settimanale della rivista inglese When Saturday Comes, i tifosi dell’Hartlepool United non hanno preso troppo bene l’iniziativa del loro club di far inaugurare ad Alan Shearer un nuovo bar per commemorare il centenario dei Pools. Non solo l’ex stella del Newcastle ha tagliato il nastro, ma una sua immagine - ovviamente in maglia bianconera… - campeggiava all’entrata del locale da poco realizzato presso il Victoria Park. Insomma, perché scegliere uno che non ha mai giocato per l’Hartlepool quando qualche vecchia gloria del club di League One si poteva rimediare senza troppa fatica? La spiegazione ufficiale è che la prima partita disputata dai Pools fu contro il Newcastle. Deboluccia, come giustificazione, no? Ora c’è chi insinua che il presidente dei biancoblu sia un grande tifoso delle gazze del Nord dell’Inghilterra…