Quella 2011-12 non è certo una stagione memorabile per il football britannico. Il flop in Champions League delle squadre di Premier e le premature eliminazioni nelle coppe delle squadre scozzesi rappresentano un segnale chiaro di crisi, ma forse a preoccupare di più è lo stato delle finanze di numerose squadre. Tra queste anche team di primo piano. Le big inglesi, è risaputo, sono piene di debiti, ma per il momento tengono botta grazie a proprietà miliardarie. I Rangers di Glasgow e il Portsmouth, invece, hanno dovuto sopportare l'onta dell'amministrazione controllata.
Almeno i Gers, in difficoltà da anni, dovrebbero trovare a breve un compratore – almeno così sperano dalle parti dell'Ibrox Park. I Pompey, invece, sono all'ennesimo episodio negativo di una tragedia sportiva che dura ormai da anni. Eppure solo nel 2008 la compagine del sud dell'Inghilterra vinceva la FA Cup con alla guida Harry Redknapp. Si è scoperto di recente che il prossimo allenatore dei Tre Leoni percepiva uno stipendio a dir poco elevato, almeno per le dimensioni del club – parliamo di oltre quattro milioni di euro l'anno.
Ma oltre agli stipendi troppo onerosi per mantenere una squadra di livello medio-alto, nel pozzo senza fondo dei debiti del Portsmouth vanno conteggiati diversi altri errori gestionali e le oscure manovre delle tre proprietà che si sono succedute nel corso di pochi mesi nel 2009-2010. Insomma, in un modo o in un altro i Pompey hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità, pagando un conto salatissimo. Primo club della Premier a entrare in amministrazione controllata (marzo 2010), con i dieci punti di penalizzazione che scattano in automatico in questi casi ora rischia seriamente il capitombolo in League One. Proprio l'anno in cui gli eterni rivali del Southampton sembrano destinati a tornare nella massima divisione inglese dopo sette anni di assenza.
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