Se non avesse i suoi di problemi, tra infortuni e risultati altalenanti, Carlo Ancelotti potrebbe guardare con grande ottimismo alla gara di ritorno contro l’Arsenal in Champions League. Sabato i Gunners sono riusciti a pareggiare il difficile match casalingo con l’Aston Villa solo ad una manciata di secondi dal fischio finale. Merito di un duetto tra i due “nemici” Adebayor-Bendtner. Ma al di là della sfortunata autorete di Senderos, l’Arsenal è apparso un po’ in calo di forma – non troppo brillanti Clichy, Fabregas e Flamini – e forse con la testa già a San Siro. Mettiamoci pure che l’infermeria dei londinesi è affollata (Touré, Rosicki, Eduardo e Van Persie non sono giocatori che si regalano a cuor leggero) e il faccia a faccia tra Wenger e Ancelotti si prospetta all’insegna della grande paura.
Per adesso in Premier i Gunners sono ancora al comando, ma hanno bruciato quattro punti di vantaggio in sette giorni a causa del doppio pareggio con le due compagini di Birmingham – a proposito, grande plauso al solito ottimo Aston Villa. Il Manchester United gongola e mette la freccia, con la vetta ora lontana un solo punticino.
Al Craven Cottage i Red Devils si possono permettere il lusso di lasciare in panchina campioni del calibro di Rooney e Ronaldo e stravincere una partita dominata per ampi tratti. Certo, se poi a segnare ci pensano Hargreaves e Park, che la buttano dentro veramente di rado, vuol dire proprio che per il povero Fulham di Mr Roy Hodgson è notte fonda. Aggiungiamoci che i Cottagers, a secco di gol da tre partite, durante la gestione Hodgson hanno incamerato una sola vittoria, ed allora avremo già il nome della seconda squadra destinata a seguire il Derby in Championship.
Il Chelsea degli ex Lampard (fischiatissimo dal suo pubblico) e Joe Cole travolge il West Ham. Sono proprio i due prodotti della Academy degli Irons a segnare le prime due reti. Poi una splendida rete di Ballack e il poker di Ashley Cole sigillano una partita da sogno per i Blues – i quali hanno un turno da recuperare e gli scontri diretti con Arsenal e Manchester United entrambi allo Stamford Bridge. Hai visto mai...
Quelli che alla vigilia Rafa Benitez ha definito i dieci giorni chiave per la stagione del Liverpool si aprono alla grande, con la netta vittoria in casa del Bolton ed il bel gioco mostrato per quasi tutti i novanta minuti. A facilitare il compito dei Reds ci ha pensato ad inizio primo tempo Jaaskelainen. La sua papera su un tiro di Gerrard tutt’altro che irresistibile – e forse destinato ad uscire –avrebbe fatto la felicità della Gialappa’s. Da segnalare che il gol della bandiera dei Trotters l’ha segnato Tamier Cohen, figliolo di quel Avi giocatore del Liverpool negli anni ottanta.
Per ora il quarto posto rimane appannaggio dell’Everton, però. L’ex Yakubu regola la pratica Portsmouth, apparsa molto complicata per tratti del secondo tempo. Ora ai Toffees spetterà tifare West Ham nel recupero di mercoledì ad Anfield Road. Meno paura fa il Manchester City, solo 0-0 in casa con il pericolante Wigan.
Dopo otto sconfitte consecutive torna finalmente al successo il Reading. Vale platino il gol al novantesimo di Harper al Riverside di Middlesbrough, contro un Boro ancora non al 100% tranquillo. Sempre all’ultimo minuto di gioco è Derbyshire a regalare tre punti che sanno di Europa al suo Blackburn e a far sprofondare nella disperazione il Newcastle, che nelle sei partite della gestione Keegan ha racimolato la miseria di due punti. Lo spettro della retrocessione inizia ad aleggiare al St James’ Park. Per finire due parole sui recenti vincitori della Carling Cup. Forse un po’ appagati, gli Spurs si fanno asfaltare dal Birmingham del redivivo Forssel (tripletta per lui).
Da Goal.com 03/03/08
Nessun commento:
Posta un commento