Il fine settimana che precede i quarti di finale di Champions League, che vedranno ai nastri di partenza tutte e quattro le Big Four inglesi, non propone particolari scossoni. Proprio le quattro grandi vincono le loro sfide, dimostrando ancora una volta di essere superiori al resto dei team di Premier.
Passeggiata del Manchester United sull’Aston Villa. E’ vero che i Villans sono fuori forma – non vincono da fine febbraio – e che la formazione messa in campo da O’Neil sembrava troppo spregiudicata – Harewood, Young e Carew avanti – ma la qualità tecnico-tattica espressa dai Red Devils è stata davvero impressionante. Quando giocano in velocità i vari Rooney, Tevez, Giggs e Ronaldo fanno veramente paura. Già, Ronaldo. Per il portoghese un gol da favola di tacco e tre – sì, avete capito bene, tre – assist (uno di tacco, tanto per cambiare). Per Spalletti le uniche buone notizie vengono dai problemi fisici che sembrano affliggere Giggs, Carrick e Evra, in dubbio per martedì. Ferguson intanto si gode i cinque punti di vantaggio sul Chelsea, un bottino discreto a sei turni dalla fine.
I Blues non disputano un incontro memorabile in casa contro il relativamente tranquillo Middlesbrough, se è vero che a togliere le castagne dal fuoco ci pensa un difensore come Carvalho e che se non fosse per i legni della porta difesa da Cudicini – colpiti ben tre volte dai giocatori del Boro – forse i Blues avrebbero finito per compromettere la loro rincorsa al titolo. In realtà il Chelsea potrebbe approfittare del fatto che in Champions League deve fronteggiare un avversario sulla carta non irresistibile – il Fenerbache – e che in campionato avrà il vantaggio del campo nello scontro diretto con lo United. Allo Stamford Bridge ci credono ancora.
La partita dell’Arsenal al Reebok Stadium di Bolton (dove i Gunners avevano perso gli ultimi tre appuntamenti in Premier) è a dir poco epica, di quelle che i tifosi ricorderanno per anni. Sotto di due gol e con un uomo in meno, dopo la sacrosanta espulsione di Daby, i ragazzi di Wenger riacciuffano una partita che sembrava dover finire malissimo, specialmente dopo che a inizio ripresa i Trotters avevano sfiorato più volte il meritato tris. Bravi e fortunati, i biancorossi di Londra Nord. Ingenua la difesa dei padroni di casa, che prima lascia solo Gallas per il gol della speranza, poi concede un rigore forse evitabile e infine agevola il gol del sorpasso di un titanico Fabregas con una goffa deviazione di Samuel. Per l’Arsenal è ancora decisivo nei minuti finali l’inserimento di Walcott, tenuto sotto osservazione anche da Capello.
Il derby della Merseyside, decisivo per la quarta piazza in campionato, termina in favore del Liverpool, che ora potrà affrontare con più serenità il trittico di partite con l’Arsenal (oltre alla Champions le due squadre si incontrano anche sabato in campionato). L’unico gol della stracittadina porta la firma – manco a dirlo – del Nino Torres. Per lui 21 gol in Premier, cinque in meno dell’altro extraterrestre Ronaldo. Il Liverpool forse avrebbe meritato di vincere con uno scarto più ampio, considerando poi che l’Everton, privo di due pedine fondamentali come Johnson e Cahill, non ha quasi mai tirato in porta.
Prosegue il suo ottimo campionato il Portsmouth, che sconfigge un Wigan sciupone (rigore sbagliato da Taylor) grazie ad una doppietta di un ritrovato Defoe.
Sul versante della lotta per non retrocedere è stato forse scritto un capitolo decisivo. Il Fulham si suicida a Derby – da sabato matematicamente retrocesso – non andando oltre il pareggio. Il Bolton, come visto, butta dalla finestra tre punti di platino e deve pure vedere le dirette concorrenti vincere match delicatissimi. Il Sunderland rimonta e sconfigge nel recupero il West Ham, il Birmingham piega 3-1 il bruttissimo Manchester City di fine stagione. Chiusura sul Newcastle, che con la larga vittoria al White Hart Lane si assicura la salvezza e ritrova un Martins finalmente decisivo.
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