Da capocannoniere della Premier (20 goal nel 2010-11) a riserva impiegata solo occasionalmente. È lo strano destino di Dimitar Berbatov, che nell'arco di pochi mesi all'Old Trafford ha visto precipitare le sue quotazioni in maniera vertiginosa. Per la verità le prime avvisaglie che qualcosa stava cambiando nelle scelte operate da Alex Ferguson nel reparto offensivo si erano già avute nella seconda parte della campagna passata. Dopo un inizio campionato scintillante e con marcature a raffica, il bulgaro era stato relegato spesso in panchina. “Colpa” soprattutto della contemporanea esplosione del Chicharito Hernandez, che però durante la stagione che sta appena volgendo al termine, tra infortuni e cali di forma, non ha saputo ripetere il rendimento dei suoi primi mesi al Manchester United. Nonostante ciò Berbatov è rimasto sempre ai margini della squadra, tanto che già a gennaio si parlava di una sua possibile cessione. Adesso è praticamente sicuro che il suo futuro sarà altrove.
Lo ha ammesso anche il suo agente, Emil Danchev, facendo presente che il suo assistito non si opporrà al volere della società, ormai orientata alla cessione del forte attaccante. Prelevato dal Tottenham nel 2008 all'esorbitante costo di 30,75 milioni di sterline (quasi 38 milioni di euro al cambio corrente), Berbatov non ha mai convinto del tutto l'ambiente dello United, vuoi per il carattere non proprio amichevole – come dimostrato già nel suo periodo londinese – vuoi per una certa indolenza che non di rado ha fatto andare su tutte le furie Sir Alex. Meglio puntare sulla velocità di Danny Welbeck e provare a rigenerare il Chicharito, allora. E dire addio senza troppi rimpianti a Mitko, come è conosciuto in patria l'ormai ex centravanti della nazionale bulgara.
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