Il ritorno della Premier dopo la pausa per gli impegni della nazionale, finalmente vincente, ha confermato lo strapotere del Chelsea e le difficoltà delle altre big, Arsenal escluso. Agevolati da un calendario sicuramente facile, al momento i Blues appaiono una macchina perfetta, prolifica in attacco e molto ermetica in difesa. E poi gli immancabili scandali sessuali che ormai investono in maniera ciclica il calcio inglese questa volta non hanno investito i londinesi, bensì il Manchester United, tanto che Alex Ferguson ha preferito evitare al fedifrago Wayne Rooney le forche caudine del Goodison Park.
Cos’è successo – Il derby del Boleyn Ground dura solo un quarto d’ora, poi prima Michael Essien e poi la solita papera di Robert Green spianano la strada a un Chelsea bello e concreto. Vince anche a dispetto delle assenze l’Arsenal. Il neo acquisto Laurent Koscielny trova il suo primo gol in maglia biancorossa ma regala il pareggio al Bolton, “massacrato” poi nel secondo tempo. Maluccio le due compagini di Manchester. Lo United butta alle ortiche un doppio vantaggio nei secondi finali della gara contro un Everton indomito, il City arranca in casa contro un Blackburn agevolato dalla topica di Joe Hart e Kolo Touré. Certo, se le castagne dal fuoco a Roberto Mancini le deve levare Patrick Vieira, c’è poco da essere ottimisti dalle parti di Eastlands. Un’altra squadra che fa tanta fatica è il Liverpool, che a Birmingham è stata più vicina alla sconfitta che alla vittoria. Le polemiche innestate dall’ex Reds Jamie Redknapp sul presunto scarso impegno del Nino Torres non aiutano certo un ambiente già depresso dall’attuale situazione societaria.
Il Top – Se adesso si mette a segnare anche le doppiette, per di più di testa, finisce che non ce n’è più veramente per nessuno. Essien sembra aver finalmente riposto nel dimenticatoio tutti i guai e i malanni della scorsa annata ed è tornato a guidare il centrocampo dei Blues con la consueta classe e grinta.
Il Flop – Dopo il 6-0 inflitto all’Aston Villa, la Toon Army si era illusa che questa potesse essere la stagione della definitiva resurrezione del Newcastle anche in Premier. Il doppio schiaffo interno rimediato dall’altra neo-promossa Blackpool sembra ridimensionare, e anche di molto, le ambizioni dei Magpies, che forse invece dell’Europa farebbero bene a guardarsi con molta attenzione alle spalle.
La Sorpresa – Moussa Dembelé. Già in rete in Coppa di Lega, il ventitreenne attaccante belga ha rotto il ghiaccio anche in Premier. La sua doppietta contro il Wolverhampton ha fruttato i tre punti al Fulham, ora sesto in classifica. Buon per i Cottagers che il suo ambientamento in Inghilterra – Dembelé è arrivato in estate dall’AZ Alkmaar – procede benissimo, visto che proprio nel match con i Wolves il neonazionale Bobby Zamora si è rotto una gamba dopo un brutto contrasto con Karl Henry e resterà fuori per circa quattro mesi.
Toh chi si rivede – Mikel Arteta, un po’ come Essien, ha passato mesi da incubo a causa di un brutto infortunio. Dopo qualche apparizione alla fine dello scorso campionato, è stato l’oggetto del desiderio di molti club importanti durante il mercato estivo e a un passo dal vestire i colori della nazionale inglese – che però per questioni burocratiche rimarrà solo un sogno. Il gol del pareggio nel big match contro il Manchester United può rappresentare un punto di svolta per l’Everton, che fin qui ha giocato bene ma raccolto pochissimo.
La Chicca – La parata di Pepe Reina sul colpo di testa di Cameron Jerome a metà primo tempo di Birmingham-Liverpool. Un intervento prodigioso, a mano aperta, su un’incornata perfetta dell’attaccante dei Brummies. Grazie anche ad almeno altri tre interventi decisivi, l’estremo difensore dei Reds ha in parte cancellato i recenti brutti ricordi delle papere contro l’Arsenal e in nazionale contro l’Argentina.
Scritto per Goal.com
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