Il Manchester City naufraga a Southampton, lo United ne approfitta sbarazzandosi dell'Everton e salendo a +12 in classifica.
Vincono le londinesi Chelsea, Tottenham e Arsenal. Nel Monday Night brutta battuta d’arresto per il Liverpool. Lo Swansea inguaia il QPR. Già dissolto l’effetto Redknapp?
COS'E' SUCCESSO – Nel recente passato il Southampton ha giocato più di un brutto scherzo al Manchester United, tanto che celeberrimo è rimasto un 6-3 inflitto dai Saints di Matt Le Tissier allo squadrone allenato da Alex Ferguson. Sabato a lasciarci le penne sulla costa meridionale dell'Inghilterra sono stati i cugini del City, protagonisti di un match tra i peggiori della loro storia recente e giustamente battuti per 3-1. I Red Devils, invece, hanno cancellato il brutto ricordo del 4-4 interno con l'Everton dello scorso anno – risultato che costò una bella fetta di titolo ai biancorossi – con un 2-0 che non ammette discussioni. Ora lo United deve amministrare un vantaggio all'apparenza più che confortevole, anche alla luce della scarsa forma palesata di recente dai cugini (due punti nelle ultime tre gare). Reduce da quattro match senza vittorie, il Chelsea si è imposto sul Wigan non senza qualche patema d'animo di troppo. Per fiaccare la resistenza dei Latics ci è voluta la dodicesima marcatura stagionale di Frank Lampard, ormai a sole quattro lunghezze dal record di Bobby Tambling di miglior marcatore della storia dei Blues. Un Tottenham spuntato (Adebayor a mezzo servizio e Defoe infortunato) ha avuto la meglio del Newcastle grazie al suo fromboliere Gareth Bale. Tiene botta l'Arsenal, corsaro a Sunderland, mentre il Liverpool si è sciolto nei minuti finali al cospetto del West Bromwich. In coda perdono un po' tutte, tranne l'Aston Villa, che con quantità industriali di cuore e grinta ha battuto un discreto West Ham.
IL TOP – Quattro goal realizzati nelle ultime tre gare, tocchi e scatti che fanno ammattire le difese avversarie e tanto per gradire anche buone coperture difensive. Signori, ecco a voi Gareth Bale. Un vero fenomeno che, qualora il Tottenham si dovesse qualificare per la Champions League, continuerà a deliziare i fan della Premier e non quelli della Liga.
IL FLOP – Una prestazione imbarazzante, che va ben al di là dei comici errori di Hart e Barry, quella del Manchester City a Southampton. I ragazzi allenati da Roberto Mancini non l'hanno mai vista e avrebbero meritato di perdere con risultato ancor più ampio del già severo 3-1 finale.
LA SORPRESA – Detto del risultato shock del St Mary's, non può certo passare inosservato il colpaccio del West Bromwich Albion (solo due vittorie nelle ultime dodici partite) ad Anfield Road. Il Liverpool ha sprecato tanto, anche un rigore con Steven Gerrard, e i Baggies hanno colpito in maniera chirurgica nel finale.
TOH CHI SI RIVEDE – Il suo digiuno durava da 580 minuti, precisamente da quando aveva impallinato l'estremo difensore del Manchester United David De Gea. Michu è tornato finalmente al goal con una doppietta al QPR (la prima realizzazione a dir poco fortunosa) che rappresenta un ottimo biglietto da visita in vista della finale di Coppa di Lega, in programma il prossimo 24 febbraio contro la cenerentola Bradford City.
LA CHICCA – Da quando è passato dal Chelsea allo Stoke nel 2009-10, Robert Huth ha segnato 13 reti in Premier League, compresa quella di sabato al Reading. Tra i difensori, nello stesso periodo solo Leighton Baines dell'Everton ha fatto meglio del tedesco, battendo 15 volte i portieri avversari.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Se l’Aston Villa riuscirà a salvarsi, buona parte del merito dovrà essere attribuita all’attaccante belga di origini congolesi Christian Benteke. Una vera forza della natura, che non lesina certo i goal (già 11 in Premier).
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