Chi dovesse succedere a Fabio Capello alla guida della nazionale inglese è sembrato a lungo il classico segreto di Pulcinella. Una volta liberatosi del peso delle accuse di evasione fiscale, il manager del Tottenham Harry Redknapp era accreditato come il candidato unico per la panchina dei Tre Leoni. E invece ecco materializzarsi la doppia beffa, per il buon Harry, ma anche per gli Spurs. Questi ultimi, probabilmente per il contraccolpo dovuto alla possibile perdita del loro tecnico, hanno lasciato per strada preziosi punti per la corsa alla Champions League, Redknapp si è ritrovato con in mano un pugno di mosche, visto che la suo posto è stato nominato Roy Hodgson. Non crediamo di andare troppo lontano dalla realtà se ipotizziamo che questo cambio di rotta sia stato motivato dal cospicuo indennizzo – si parla di oltre 10 milioni di euro – che la Football Association avrebbe dovuto pagare al Tottenham per “soffiargli” il suo allenatore.
Buona parte della stampa inglese ha preso molto male la scelta dei vertici dell'associazione, con il tabloid The Sun in prima fila a pubblicare una delle sue front page al curaro. Ma siamo poi così sicuri che Redknapp sarebbe stato veramente il salvatore della Patria? O meglio, che Hodgson farà più danni della grandine? Facciamo una premessa: l'attuale manager del Tottenham è da sempre uno dei personaggi preferiti, dei “cocchi” dei media britannici. Quasi mai è stato criticato con grande virulenza per qualche match sbagliato, mentre Hodgson è finito nell'occhio del ciclone per il suo periodo non eccelso al Liverpool. “Non può guidare una squadra di altro profilo” era il commento ricorrente rivolto nei confronti di Mister Roy. Eppure, come sappiamo bene anche noi italiani, la sua esperienza internazionale non si discute. Oltre ad aver allenato club in Svezia, Italia, Svizzera e Danimarca, ha riportato la nazionale rosso-crociata ai mondiali dopo un'assenza di 30 anni e pure con la selezione finlandese se l'è cavata abbastanza bene. Le sue conoscenze tattiche non sono da disprezzare, forse anche più evolute di quelle di Redknapp che pure – gli va riconosciuto – ha saputo assicurare al Tottenham un qualità del gioco di buon livello.
Insomma, come ha ironicamente evidenziato il mensile When Saturday Comes sulla copertina dell'ultimo numero, per una volta la FA avrebbe operato la scelta giusta, quasi in maniera involontaria. Ma forse è ancora più condivisibile quanto scrive proprio il direttore di When Saturday Comes Mike Lyons nel suo editoriale d'apertura al giornale, facendone più una questione di giocatori non all'altezza che di allenatori scarsi se l'Inghilterra non vince nulla dal 1966. Secondo noi i vari Gerrard, Lampard e Rooney sono tutt'altro che cattivi calciatori, ma è indubbio che in nazionale quanto meno la loro tenuta mentale non sia adeguata.
In attesa delle sue scelte in qualità di selezionatore della rosa per Euro 2012, a Hodgson spetta risolvere la prima questione altamente spinosa della sua carriera da CT del suo Paese: il tormentone su a chi affidare la fascia da capitano. Francamente non vorremmo essere nei suoi panni, specialmente perché è probabile che qualsiasi decisione prenda non sarà accolta con troppo entusiasmo dai media. In bocca al lupo, Mister Roy!
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