La bella vittoria a Newcastle avvicina moltissimo la Premier ai Light Blues. Lo United passa con lo Swansea, ma senza goleada. La differenza reti ormai arride ai ragazzi di Mancini.
Nella lotta per il terzo posto frenano tutte. L’Arsenal è ancora il favorito per la qualificazione diretta in Champions League. Retrocede il Blackburn, apparso tra le squadre più deboli del campionato fin dallo scorso agosto.
COS'E' SUCCESSO – Un mese fa sembrava impossibile. Ora invece il Manchester City può veramente laurearsi campione d’Inghilterra per la terza volta nella sua storia ultracentenaria. Dopo l’affermazione in casa del Newcastle – frutto di tanta pazienza e determinazione – ai Light Blues non “rimane” che battere il pericolante QPR in casa e soprattutto il tabù dell’ultima giornata (nei 14 precedenti match conclusivi della stagione ne ha vinti solo tre). I rivali cittadini dello United hanno sì sconfitto lo Swansea, ma non essendo riusciti a travolgere i gallesi non possono più sperare di ribaltare la differenza reti (lì, a differenza dei punti, sono a meno otto dal City), a meno di clamorosi e francamente inattesi sviluppi della gara con il Sunderland. Detto della sconfitta del Newcastle, ormai quasi tagliato fuori dalla corsa a un posto nell'Europa che conta, solo pareggi per Arsenal (spettacolare 3-3 con il Norwich) e Tottenham (1-1 al Villa Park, con l'Aston Villa così salvo). Nell'immediato replay della finale di FA Cup il Liverpool umilia il Chelsea, superandolo per la quarta volta consecutiva in campionato. Magra consolazione, visto il risultato di sabato scorso. Tempo di verdetti in coda. Cedendo in casa con il Wigan (per i Latics 18 punti nelle ultime otto partite) il Blackburn torna in Championship dopo 11 campionati consecutivi nella massima divisione inglese. Fortemente indiziato a seguire i Rovers il Bolton, solo 2-2 in casa con il WBA, mentre il QPR vincendo con lo Stoke per il momento si chiama fuori dalle ultime tre. Ma domenica è atteso a Eastlands dall'incontro più importante dell'anno, vero crocevia per il titolo e la lotta per non retrocedere.
IL TOP – Da quando Mancini lo ha arretrato per giocare con le due punte, Yaya Tourè ha avuto meno opportunità di trovare la via del goal. Però, come nella finale di FA Cup dello scorso anno, quando servono le marcature di peso specifico molto elevato lui non si tira mai indietro. Affermare che domenica a Newcastle è stato decisivo sembra quasi riduttivo…
IL FLOP – Sul più bello – il vantaggio di due reti – il Bolton ha fatto harakiri, facendosi riacciuffare da un West Bromwich Albion che non aveva troppi vincoli di classifica. Un mezzo passo falso che potrebbe costare molto caro ai Trotters.
LA SORPRESA – A giudicare dalle ultime partite, sembrava che ormai il Norwich fosse andato in vacanza, cullandosi sull’impresa della salvezza ottenuta in largo anticipo. E invece i Canaries si sono presentati all’Emirates con il piglio giusto, tanto che il 3-3 finale sta quasi più stretto a loro che all’Arsenal.
TOH CHI SI RIVEDE – Lo abbiamo bacchettato spesso per le sue sciocche espulsioni e per prestazioni fin troppo scialbe. Djibril Cissé ha trovato il modo di riabilitarsi con la sua fondamentale marcatura nei minuti finali contro lo Stoke City, che potrebbe valere la permanenza in Premier per il QPR.
LA CHICCA – Era dal 1978-79 che il Blackburn non finiva la stagione con meno di 35 punti. Scontata, quindi la retrocessione, nonostante i 16 goal di Yakubu. Un dato impressionante, se si pensa che dal 2004-05 un giocatore di una squadra finita nella divisione inferiore non faceva registrare così tante marcature (in quel caso si fece “inutilmente valere” Andy Johnson del Crystal Palace).
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Avviso ai naviganti, il terzino del Tottenham Benoit Essou-Ekotto avrebbe manifestato la seria intenzione di lasciare White Hart Lane. Visto il suo crescente rendimento nelle ultime stagioni di Premier, può stimolare l'interesse di molto squadre di alto livello. La sensazione è che se gli Spurs non dovessero centrare la qualificazione in Champions League non sarà l'unico a chiedere di essere ceduto.
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