I Light Blues ritornano sul trono di campioni d'Inghilterra, ma che fatica e, soprattutto, quante emozioni! Il Manchester United finisce la stagione con un solo trofeo (il Community Shield) e una sfilza di delusioni. Il Bolton Wanderers retrocede in Championship dopo undici stagioni consecutive in Premier.
COS'E' SUCCESSO – Ci sarà anche stato un livellamento verso il basso in termini di qualità, ma la quantità di emozioni che ha proposto la Premier edizione 2011-12 ben difficilmente potrà essere eguagliata da altri campionati in giro per l'orbe terracqueo. Il Manchester City sembrava a un passo dall'ennesimo harakiri di una storia punteggiata da troppi episodi negativi, quando il negletto Edin Dzeko (giusto che sia stato lui a segnare il 2-2 e non il “mercenario” Carlos Tevez) e lo splendido Kun Aguero (23 goal nella sua prima stagione inglese) hanno fatto impazzire l'Etihad. Onore delle armi allo United, 1-0 a Sunderland con il ventisettesimo centro in campionato di Wayne Rooney, a tre lunghezze dal capocannoniere Robin Van Persie. Mai una squadra aveva raggiunto la soglia degli 89 punti senza vincere il titolo – perso per la prima volta nella storia della Premier per differenza reti. Grazie alle topiche del portiere di riserva del WBA, Martin Fulop, l'Arsenal centra la qualificazione diretta in Champions League, nonostante alcuni momenti di crisi profonda abbiano segnato il cammino dei ragazzi di Arsene Wenger durante la campagna appena conclusasi. Quarto posto per il Tottenham, che ora dovrà tifare Bayern Monaco (non che i tifosi degli Spurs avrebbero sostenuto gli “odiati” Blues) per riuscire a giocare i preliminari del più importante torneo continentale. Torna in Europa il Newcastle, sconfitto però al Goodison Park dall'Everton, che così per la prima volta dal 2004-05 finisce il campionato davanti al Liverpool. Sebbene sconfitto a Manchester, si salva il QPR, che riesce lo stesso a mantenere un punto di vantaggio sul Bolton (2-2 a Stoke). Ci dispiace per Owen Coyle, un tecnico di cui però siamo sicuri sentiremo ancora parlare.
IL TOP – Sergio “El Kun” Aguero ha segnato una rete destinata a entrare di diritto nella storia del calcio inglese, in un finale thriller degno del famoso goal nei secondi di recupero del Liverpool-Arsenal 0-2 immortalato da Nick Hornby nel suo Fever Pitch. Già prima era un eroe della tifoseria dei Citizens, figuriamoci adesso!
IL FLOP – Concordiamo al 99 per cento con le parole molto dure espresse nei confronti di Joey Barton (espulso per un fallo di reazione su Tevez e poi protagonista di un calcione criminale nei confronti di Aguero) dal grande Massimo Marianella durante la telecronaca di Manchester City-QPR. Però uno che ne ha sempre combinate di tutti i colori e che a Eastlands, nonostante i gradi di capitano, ha rischiato di far precipitare in Championship la sua squadra non solo non deve giocare più in Premier, per quel che ci riguarda non deve proprio più mettere piede su un terreno di gioco inglese. Di qualsiasi categoria.
LA SORPRESA – Almeno in campionato, il Chelsea è stata la classica sorpresa in negativo. Era dal 2001-02 che i Blues non si piazzavano così male in Premier e francamente quasi nessuno lo avrebbe pronosticato a inizio stagione. E se non dovesse arrivare il trionfo in Champions League per l'anno prossimo Roman Abramovich si dovrà accontentare di ascoltare il misconosciuto inno dell'Europa League.
TOH CHI SI RIVEDE – Jermain Defoe è il primo giocatore nella storia della Premier a segnare 20 goal partendo dalla panchina. Ogni tanto si perdono le sue tracce, poi lui entra in campo e fa subito centro. Quando si dice la classe.
LA CHICCA – Quello costato la permanenza in Premier al povero Bolton è stato il centesimo rigore accordato quest'anno in campionato. Purtroppo per i Trotters passerà agli annali come il settantaduesimo a essere stato realizzato.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Chiudiamo l'ultimo punto sulla Premier 2011-12 con il suggerimento più scontato possibile: Robin Van Persie. L'attaccante dell'Arsenal, oltre a laurearsi capocannoniere, ha fatto incetta di premi: sia per i suoi colleghi che per la stampa specializzata è stato lui il miglior giocatore dell'anno. Dopo i trofei individuali, è arrivato il tempo di vincere qualche campionato o qualche coppa. In Inghilterra oppure altrove?
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