L’antipasto al sabato di Pasqua più infuocato degli ultimi anni, quello della partitissima tra Manchester United e Chelsea, è stato più che godibile. La trentaduesima giornata di Premier conferma l’ottimo stato di forma delle due grandi rivali, ma non tralascia una mezza sorpresa, ovvero lo stop dell’Arsenal.
Una volta il Bolton Wanderers era il bogey team, la bestia nera del Manchester United. Invece sabato è arrivata la decima vittoria in undici partite contro i Trotters. A spianare la strada ai Red Devils ci pensa Jlloyd Samuel con un clamoroso harakiri. Quello del difensore ex Aston Villa è l’undicesimo autogol a favore dello United, che però al Reebok Stadium domina anche grazie alla doppietta di Dimitar Berbatov, giunto così a dodici gol in Premier. Insomma, Alex Ferguson si può addirittura permettere il lusso di tenere a riposo precauzionale un “tale” Wayne Rooney, e nello scontro diretto di sabato all’Old Trafford potrebbe non disprezzare troppo un eventuale pareggio.
È evidente, infatti, che dopo la delusione della Champions League il Chelsea ha ritrovato uno stato di salute più che soddisfacente, a cui va aggiunta un’enorme voglia di rivincita. Ai cinque gol del recupero di Portsmouth, hanno fatto seguito i sette infilati all’Aston Villa, tra due settimane avversaria nella semifinale di FA Cup. Da segnalare il poker di reti di Frank Lampard, il secondo della sua carriera (il primo lo rifilò al Derby County due anni fa). I Villans avevano avuto un crollo verticale anche nel marzo scorso. Da quanto visto allo Stamford Bridge, il team di Martin O’Neill nel momento topico della stagione è di nuovo a corto di fiato. Colpa di una rosa fin troppo ristretta e – almeno per il 2009-10 – delle numerose partite giocate nelle coppe nazionali.
Brutta battuta d’arresto per l’Arsenal. Il quarto gol in campionato – tutti segnati nei minuti finali delle poche partite disputate – del veterano Kevin Phillips annacqua le speranze di titolo dei Gunners, per la verità penalizzati da una delle non rarissime papere di Almunia. Il St Andrew’s non porta per niente bene ad Arsene Wenger e ai suoi ragazzi. Nel febbraio 2008 fu proprio a casa dei Blues che l’Arsenal iniziò a rallentare la sua corsa al successo finale in campionato. In quell’occasione, poi, si registrò anche il terribile infortunio a Eduardo.
Mentre il Tottenham approfitta del facile impegno interno con il Portsmouth (altro anticipo della semifinale di Coppa), il Liverpool gioca una delle migliori partite dell’anno. Con una splendida doppietta Fernando Torres raggiunge quota 20 nelle 29 gare affrontate in tutte le competizioni. Le belle azioni mostrate contro il Sunderland sono sì un ottimo viatico per la lotta al quarto posto, ma anche fonte di rimpianti per quello che poteva essere ma non è stato. In attesa della squalifica per il litigio con David Moyes, Roberto Mancini tira un sospiro di sollievo grazie alla meravigliosa tripletta di Carlitos Tevez (25 gol in stagione) che nel finale stende un coriaceo Wigan.
In coda si aggrava la posizione del West Ham, incappato nella sesta sconfitta consecutiva nel match casalingo contro lo Stoke City. Dopo una breve pausa di riflessione nella sua Sardegna, Gianfranco Zola ha deciso di rimanere sino al termine della stagione, sebbene la fiducia nei suoi confronti della nuova coppia di proprietari Sullivan & Gold sia ai minimi storici. Quasi spacciato il Burnley, che perde in casa il derby con il Blackburn. Anche a causa del controverso rigore assegnato al team di Sam Allardyce, la partita ha avuto dei pesanti strascichi dal punto di vista dell’ordine pubblico. Gli incidenti sia dentro che fuori il Turf Moor hanno costretto la polizia a effettuare ben quaranta arresti. Purtroppo il sogno dei Clarets si sta trasformando in un incubo, da tutti i punti di vista.
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