mercoledì 21 ottobre 2009

Una serata al Cottage

Premessa: una gita al Craven Cottage vale sempre la pena, sia che il Fulham giochi contro una delle peggiori squadre della Premier, sia che disputi un importante match in Europa. Il fascino del vecchio stadio a due passi dall'incantevole Bishop Park rimane immutato negli anni. Per godercelo appieno abbiamo deciso di guardare la partita tra i padroni di casa e l’Hull dalla Riverside Stand, ovvero la tribuna eretta a pochi metri dalla riva del Tamigi. Per arrivare al nostro posto dobbiamo però entrare dalla Putney End, dove trovano posto i tifosi delle squadre ospiti e dove incastonato nell’angolo con la John Haynes Stand c’è quella meraviglia assoluta che è il cottage che dà il nome all'impianto. Ci passiamo accanto e rimaniamo quasi scioccati quando scorgiamo al suo interno una modernissima tv al plasma, che ci appare come una sorta di fastidiosa intrusione nell’edificio di inizio secolo scorso. Ovvero quando il famoso architetto scozzese Archibald Leitch realizzò anche la Stevenage Stand – ora rinominata John Haynes in onore dal figlio più amato della storia del Fulham – che da fuori presenta ancora la caratteristica facciata composta da mattoncini rossi, menre al suo interno ha i seggiolini di legno e la “loggetta” con l’emblema del club.

Prima di prendere posto, facciamo un frugale spuntino con vista sul fiume. Un’altra delle particolarità del Craven Cottage è questa sua prossimità con l’enorme corso d’acqua che taglia in due Londra. Un elemento distintivo e fonte di un certo fascino, certo, ma allo stesso tempo un limite per il club, impossibilitato a espandere la capienza dello stadio proprio per la sua posizione così inusuale. A dirla tutta il presidentissimo Mohamed Al Fayed aveva pure pensato di costruire una nuova arena, ma fortunatamente dopo qualche anno di tentativi infruttuosi ha ormai cambiato idea. Meglio così. A proposito del milionario egiziano, per i fan che vogliono mangiare un boccone oltre ai soliti hot dog e hamburger, ci sono anche alcune delicattessen di Harrods. I grandi magazzini di Knightsbridge, è cosa nota, sono suoi.

Passiamo alla partita. La tifoseria del Fulham è tra le meno focose di Londra, ma per la gara con l'Hull appare in buona forma. Sarà perché stimolata dai rumorosissimi e numerosi, nonostante il lungo viaggio e il giorno lavorativo, tifosi avversari, sarà perché vogliosa di dare un benvenuto “come si deve” a Jimmy Bullard. Il centrocampista una volta era l'idolo del Craven Cottage, poi ha preferito “tradire” per trasferirsi nello Yorkshire e ottenere così un sostanzioso ritocco salariale – anche se va detto che dalla sua cessione il Fulham ci ha guadagnato cinque milioni di sterline. Nei giorni precedenti al match quel gran signore di Roy Hodgson aveva chiesto ai suoi supporter di non fischiare Bullard, ma quale sia l'umore della maggioranza dei presenti allo stadio si capisce quando al ventesimo del primo tempo il nostro inizia il riscaldamento a bordo campo (reduce da un gravissimo infortunio, viene fatto partire dalla panchina). I boo si sprecano. È questa l’unica nota di cronaca della prima mezzora di gioco, che offre veramente poco in termini di spunti di interesse. I Cottagers ci provano, ma in attacco l'ex modenese Diomansy Kamara non ne azzecca una. L'Hull pensa a difendere, lasciando solo il povero Jan Vennegor of Hesselink, che però ormai è solo l’ombra del centravanti di peso dei tempi del PSV. Con l’americano Clint Dempsey (la controfigura del romanista Jeremy Menez) poco ispirato, ci pensa Damien Duff a dare una scossa alla partita. Suo il tiro che Boaz Myhill non trattiene e il tanto contestato Bobby Zamora scaraventa in rete di testa a fine primo tempo.

Sulle ali dell'entusiasmo il Fulham domina anche la seconda frazione di gioco. Su azione di Zamora insacca addirittura Kamara! Per una squadra spuntata come quella bianconera è un evento, sottolineato con la solita ironia britannica anche dai giornali del martedì mattina. L'ingresso in campo di Bullard non fa che infuocare ulteriormente i tifosi del Fulham. L'Hull continua a deludere. I giocatori dei Tigers si liberano della palla nemmeno fosse una bomba ad orologeria, tanta è la loro scarsa abilità nel gestirla... La gara si chiude tra gli olé del pubblico di casa. La settimana di festeggiamenti per il 130simo compleanno dei Cottagers si apre come meglio non poteva, in attesa di sfidare la Roma (forse senza l’infortunato Danny Murphy). Noi, infreddoliti dalla serata più da inizio gennaio che da metà ottobre e dall’umidità che sale dal vicino Tamigi, ci incamminiamo verso la fermata della metro di Putney Bridge, non prima di aver lanciato un'ultima rapida occhiata al Cottage. La televisione è ancora accesa e manda le azioni salienti della partita. Un inequivocabile segno dei tempi.

Scritto per Goal.com

2 commenti:

  1. Caspita, io avevo Dempsey nel fantacalcio della Premier League ed è stato giudicato il migliore in campo...

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  2. Dempsey ha giocato tanti palloni, ma è stato poco efficace, chiaramente dal mio punto di vista. Il migliore in campo è stato Duff, sempre secondo me.

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