Scritto oggi, sebbene manchi ancora il Monday Night di domani, che spero di vedermi dal vivo al mio adorato Craven Cottage.
La nona giornata della Premier 2009-10 sarà per sempre ricordata per il “gol del palloncino” con cui il Sunderland ha cancellato molte delle residue speranze del Liverpool di rivincere la massima divisione inglese dopo una ventina d’anni di digiuno. Certo, i Reds hanno la loro dose industriale di colpe, ma la sfortuna di dover far a meno contemporaneamente di Fernando Torres e Steven Gerrard e soprattutto di subire un gol come quello di Darren Bent – che per l’ex arbitro Jeff Winter doveva essere annullato – la dicono lunga su che tipo di stagione sta vivendo la squadra allenata da Rafa Benitez. I Black Cats invece sognano l’Europa. E con un Bent così, ora capocannoniere con otto reti insieme a Torres, le loro ambizioni sono del tutto legittime.
L’ormai ex capolista Chelsea è incappata nella seconda sconfitta consecutiva in trasferta, questa volta al Villa Park. Gli errori dei portieri Peter Cech e Brad Friedel si sono elisi a vicenda, per cui a risultare determinante è stato il gol di Richard Dunne. Uno che sembra il fratello bravo di quello che giocava al Manchester City, visto che non solo non fa errori in difesa, ma si è messo pure a segnare (finora due marcature in cinque partite in maglia claret & blue). Ad Ancelotti non è piaciuta la difesa, mentre la società lavora per portare al Bridge un campione come Frank Ribery. Sempre che il divieto di attività sul mercato venga sospeso.
Il 2-1 con cui il Manchester United ha battuto il Bolton non certifica al meglio la superiorità espressa dai Red Devils, soprattutto nel primo tempo. Questa volta Sir Alex Ferguson non ha avuto modo di criticare la scarsa forma dell’arbitro, come accaduto nel precedente match con il Sunderland, perché ha dovuto prendere nota di come i vari Ferdinand, Valencia e Berbatov abbiano offerto delle prestazioni ben superiori a quelle fornite negli ultimi tempi. E poi con il ritorno di Edwin Van Der Sar in porta c’è da scommettere che il reparto arretrato abbia acquisito molto in termini di serenità…
Non è ancora dato sapere se Sol Campbell tornerà ad essere un giocatore dell’Arsenal, club con il quale al momento si sta allenando. È invece un dato di fatto del tutto acquisito la classe dei giovani Gunners, capaci di mettere ko il Birmingham City del neo proprietario Carson Yeung (decimo milionario straniero ad approdare in Premier) senza troppi patemi d’animo. Non benissimo Vito Mannone, colpevole sul gol di Lee Bowyer.
Al DW Stadium era in programma il terzo derby del Lancashire della giornata – oltre a quello dell’Old Trafford, c’è stato anche uno scoppiettante Blackburn vs Burnley, con i Rovers sugli scudi per il primo scontro diretto nella massima divisione in 43 anni. Il Manchester City soffre tanto contro un ottimo Wigan. Se on fosse per un miracolo di Shay Given nei secondi finali, i Light Blues se ne sarebbero tornati a Eastlands con una sconfitta shock.
Al Fratton Park andava in scena la gara dei mille ex, da una parte e dall’altra. Alla fine, come da pronostico, hanno avuto la meglio quelli che ora militano nelle file del Tottenham. In gol il doppio ex Jermain Defoe che regala a Harry Redknapp – ex non proprio accolto con il tappeto rosso dai supporter dei Pompey – la conferma della terza posizione in Premier.
Solita capatina in zona retrocessione, dove il West Ham continua la sua serie negativa. Negli ultimi due mesi gli Irons hanno collezionato solo due miseri punticini. Come nel recente passato, pure a Stoke la squadra avrebbe meritato di più, ma al fischio finale si è ritrovata con in mano un pugno di mosche. Il penultimo posto in classifica va abbandonato il prima possibile. Ma, almeno a giudicare dalle quote degli allibratori – solo un misero 1,83 – non è detto che il compito possa spettare ancora a Gianfranco Zola, la cui panchina è a dir poco a rischio.
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