mercoledì 16 aprile 2008
La rinascita dell'Aldershot
La promozione dell’Aldershot Town nella vecchia Fourth Division – ora si chiama League Two, ma io non gradisco troppo la nuova denominazione – mi riporta alla mente i vecchi annuari Rothmans. Negli anni ottanta quei bei mattoncini infarciti di dati e statistiche si potevano trovare nelle migliori librerie del centro di Roma e, sebbene costassero abbastanza, erano una preda troppo ambita per un malato di calcio inglese come me. Tutto questo sproloquio per dire che all’epoca, nell’ordine rigorosamente alfabetico di quegli splendidi almanacchi, l’Aldershot F.C. era la prima squadra ad essere messa sotto la lente d’ingrandimento. Imparai subito che la compagine dell’Hampshire tutto era tranne che una big del football d’oltre Manica (miglior risultato, un ottavo posto in Third Division). Poi ad inizio anni novanta, per la precisione nel 1992, lo shock: l’Aldershot chiudeva baracca e burattini, per un debito di 150mila sterline doveva dichiarare fallimento e ripartire dai dilettanti. Era il primo club professionistico inglese a scomparire nel corso della stagione agonistica dal 1962, quando la stessa sorte toccò all’Accrington Stanley – altro ricordo di infanzia, nel libro La Tribù del Calcio di Desmond Morris, avuto in regalo alla tenera età di dieci anni, c’è una splendida foto del vecchio stadio degli Stans, ormai fatiscente. Ok, bando alle divagazioni, e rendiamo merito all’Aldershot per aver riconquistato lo status di squadra appartenente alla Football League dopo 16 lunghi anni di attesa. Ieri sera, infatti, è bastato un pareggio in casa dell’Exeter per assicurarsi matematicamente la promozione. Ora potrà finalmente essere stappata la bottiglia di rum avuta in dono dai dirigenti del Clapton, squadra contro cui gli Shots fecero il loro esordio nel 1992 nel limbo delle divisioni dilettantistiche (perdendo 4-2). In bocca al lupo, Aldershot!
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