Al fine di racimolare “qualche” milione di sterline da destinare a pagare i debiti contratti per acquisire il Manchester United nel 2005 (che ora ammontano a circa 500 milioni di euro), i Glazer hanno deciso di inondare di azioni del club la New York Stock Exchange. L'intenzione è proprio quella di estinguere il debito che pesa come un macigno sui Red Devils, che prima dell’avvento della famiglia di imprenditori a stelle e strisce erano una delle società calcistiche con i conti più in ordine – e in attivo – di tutto il Pianeta.
Dopo il tentativo fatto lo scorso anno con la Borsa di Singapore, i Glazer questa volta “giocano in casa”. Ma al di là delle perplessità sulle motivazioni – molti tifosi dello United contestano da sempre alla proprietà il peccato originale dell’enorme debito accumulato – qualche dubbio lo lasciano anche le modalità di tutta l’operazione. La società a cui faranno capo le azioni dei Red Devils sarà registrata nelle Cayman Islands (noto paradiso fiscale) e i diritti degli azionisti saranno ridotti all’osso.
Non solo, come ha fatto notare l’esperto di questioni finanziarie legate al mondo del calcio David Conn, giornalista del Guardian, le informazioni fornite alle New York Stock Exchange sullo stato di salute del club non sarebbero nemmeno troppo aggiornate. Mancherebbero i dati sugli ultimi mesi, che certo non devono essere troppo brillanti, se è vero che la prematura eliminazione in Champions League ha ridotto di un bel po’ gli introiti previsti. Dopo quest’ennesimo azzardo dubitiamo che i Glazer abbiano conquistato nuovi simpatizzanti dalle parti dell’Old Trafford.
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