Come ogni anno, nei giorni che precedono il terzo turno della FA Cup i media inglesi ritirano fuori dagli archivi le vecchie storie sulle grandi che vengono clamorosamente sbattute fuori dalle piccole, nel tentativo di riattizzare l’interesse e la passione per un torneo dal fascino incomparabile, negli ultimi tempi però fin troppo oscurato dallo strapotere della Premier. Tra gli episodi di giant killing più gettonati c’è il celeberrimo match tra l’Hereford United e il Newcastle della coppa edizione 1971-72. I Bulls allora giocavano nella Southern League (lega dilettantistica), le Magpies, guidate dal bomber Malcolm Macdonald, erano un affermato team di First Division. Il pronostico sembrava più che scontato, e invece sul fangoso campo dell’Edgar Street Stadium, con le tribune stracolme e gli alberi intorno all’impianto pieni di tifosi abbarbicati alla bella e meglio, si consumò un miracolo sportivo. L’inaspettato 2-1 finale per l’Hereford fu propiziato dalle reti di Ronnie Redford e Ricky George. Il primo era il classico carneade del football, che però in precedenza aveva vestito per un anno la maglia del Leeds United.
Le immagini della sua splendida realizzazione da fuori area (poi omaggiata dalla BBC con il riconoscimento di rete dell’anno e da quest’anno da un premio istituito dalla Federazione inglese) e dell’invasione festosa dei tifosi sono pressoché d’obbligo in ogni compilation sui momenti storici della competizione più antica del Pianeta. In realtà la banda di dilettanti si era già fatta valere poche settimane prima, pareggiando il primo incontro per 2-2 niente meno che al St James’ Park. Il replay ebbe luogo solo il 5 febbraio, dopo tre rinvii causa cattivo tempo – va detto che le pessime condizioni del terreno di gioco incisero parzialmente sull’esito della contesa. La compagine dell’Herefordshire, che attualmente milita tra i professionisti ma se la passa molto male in League Two, vendette cara la pelle anche contro il West Ham United, nel turno successivo. All’Edgar Street terminò sullo 0-0, mentre nel secondo match al Boleyn Ground gli Irons si imposero per 3-1 con una tripletta di Geoff Hurst, l’eroe della finale mondiale del 1966.
Tornando all’attualità, sabato scorso ancora il Newcastle si è reso protagonista di un’altra “impresa” in negativo. Per la Toon Army la lunga trasferta fino a Stevenage, cittadina a una cinquantina di chilometri da Londra, si è rivelata un incubo. Il Boro (soprannome che si porta dietro dall’antica denominazione) gioca quest’anno il suo primo campionato di League Two, dopo decenni passati nel limbo del dilettantismo. Eppure i ragazzi allenati da Graham Wesley si sono presi l’immensa soddisfazione di eliminare dalla Coppa i bianconeri con un netto 3-1. Peccato che la festosa invasione di campo finale sia stata rovinata da un bruttissimo episodio: il difensore dello Stevenage Scott Laird è stato infatti aggredito da un tifoso, che lo ha colpito con un pugno in faccia. Le forze dell’ordine hanno arrestato una persona che, in base alle immagini televisive, sarebbe il colpevole dell’inqualificabile atto di violenza.
Al di là di questo atto inqualificabile e degli arresti che hanno fatto da fastidioso corollario al big match tra Manchester United e Liverpool, la FA Cup quest’anno sembra confermare il trend di equilibrio e discreta dose di sorprese che contraddistingue la stagione in corso. Altri team della Premier hanno sofferto e, in alcuni casi perso, contro squadre meno quotate e di divisioni inferiori. Certo, quanto combinato dal Newcastle non ha quasi eguali, peggio ha fatto solo il Derby County, che disputa sì la Championship, ma nel posticipo del lunedì sera è “riuscito” a perdere contro i semidilettanti del Crawley Town. Un altro capitolo da rammentare dell’immenso libro della Coppa d’Inghilterra.
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