martedì 14 dicembre 2010

Il Punto sulla Premier League – Ferguson batte Wenger, lo United vola in classifica

Torna in vetta il Manchester United, che ha anche una partita in meno rispetto alle dirette rivali. Dopo le partitissime di questo fine settimana, domenica prossima è in programma un succulento Chelsea-Manchester United, con i Blues costretti a vincere ad ogni costo.

COS'E' SUCCESSO – Monday Night di gran lusso all'Old Trafford, i padroni di casa ospitano l'Arsenal capolista. Partita non bellissima, decisa da un gol un po' casuale di Park, ma tutto sommato è giusto che i tre punti siano andati allo United. Poche le palle gol per i Gunners, che falliscono l'ennesimo esame importante degli ultimi anni. Nell’altro big match di giornata il Tottenham non riesce a peggiorare la crisi del Chelsea, vuoi per le papere del suo portiere, vuoi per l’incapacità di sferrare il colpo del ko, e anzi rischia la beffa nei minuti finali, quando Didier Drogba spreca il rigore della vittoria. La grana Tevez mette in secondo piano il successo del Manchester City sul campo di un West Ham sempre più ultimo. Mario Balotelli non incide più di tanto, litigando con l’arbitro e facendosi ammonire prima della giusta sostituzione operata da Roberto Mancini. Meglio, molto meglio Yaya Touré e David Silva, al momento i veri trascinatori di una squadra sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Boccata d’ossigeno per il Wolverhampton, che vince il derby con il Birmingham. Sempre in coda deludenti pareggi casalinghi per Everton e Fulham, mentre l’Aston Villa si riprende sconfiggendo un West Bromwich Albion a dir poco sfortunato – nel primo tempo il dominio dei Baggies è stato pressoché totale. Molto delicato il match che il Newcastle, orfano del reietto Chris Hughton, si aggiudica nei confronti di un Liverpool appena discreto. A proposito di allenatori licenziati, la sconfitta al Reebok Stadium di Bolton costa cara a Sam Allardyce, che a sorpresa è stato esonerato dal Blackburn.

IL TOP – Tutti lo davano per partente, con destinazione Spagna. E invece Nemanja Vidic si è ritrovato con un nuovo contratto e la fascia di capitano del Manchester United. Risolto il nodo della sua permanenza nel Lancashire, ha iniziato a sfoderare prestazioni da grande baluardo difensivo. Per informazioni chiedere agli avanti dell'Arsenal.

IL FLOP – Potremmo citare senza difficoltà le “imprese” di Aurelho Gomes o l’ennesima pessima prova di Nicolas Anelka, ma forse per una volta val la pena citare qualcuno che nel fine settimana non ha nemmeno calcato i campi della Premier: Carlos Tevez. Per carità, non conosciamo le sue ragioni per chiedere di lasciare il City. Potranno essere valide e del tutto condivisibili, però destabilizzare un ambiente già sufficientemente esplosivo in un momento così delicato della stagione non ci sembra una mossa tra le migliori fatte da un giocatore che già in passato si era distinto per un carattere tutt’altro che facile.

LA SORPRESA – Forse è giunto il grande momento: Arsene Wenger ha finalmente deciso di mettere in naftalina i vari Almunia e Fabianski e dare spazio a un giovane polacco dal cognome pressoché impronunciabile ma dal futuro molto brillante: Wojciech Szczesny. Il ventenne ragazzone, che l'anno scorso benissimo aveva fatto durante il periodo di prestito al Brentford, compagine londinese di League One, ha mostrato tutte le sue qualità in un esordio da far tremare le vene dei polsi: nientemeno che in casa del Manchester United. Incolpevole sul gol, the Wall, come lo avevano ribattezzato al Griffin Park, ha compiuto almeno un paio di ottimi interventi. Sulla carta Fabianski era infortunato, però se stava in panchina forse c'era qualcun altro che meritava più fiducia...

TOH CHI SI RIVEDE – Era reduce da una lunga squalifica – l’ennesima della sua travagliata carriera – per aver picchiato a gioco fermo il povero Morten Gamst Pedersen del Blackburn Rovers. Joey Barton è tornato alla grande siglando la rete del 2-1 del suo Newcastle contro il Liverpool. Poter parlare di lui, comunque un centrocampista dalle buoni doti tecniche, per qualcosa di positivo fa sempre piacere. Non a caso sembra che il neo manager Alan Pardew lo voglia tenere in squadra. Speriamo solo di non dover più trattare delle sue “marachelle”.

LA CHICCA – Prima dell'inizio del match del Britannia Stadium, è stato reso omaggio alla leggenda Stanley Matthews, giocatore simbolo sia del Blackpool, con cui vinse la FA Cup nel 1953, che dello Stoke City, con cui esordì a 17 anni e finì la carriera alla veneranda età di 50 primavere. Un simbolo del calcio inglese, nativo proprio dei paraggi di Stoke, ricordato con grande calore da entrambe le tifoserie.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Charlie Adam è il regista, la mente pensante del Blackpool. Lo scozzese è stato inspiegabilmente lasciato partire dai Rangers per fare poi le fortune dei Seasiders, che hanno saputo valorizzare al massimo la sua buona visione di gioco. E se potesse tornare utile anche a qualche squadra di caratura medio-alta?

Pubblicato oggi da Goal.com

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