domenica 1 agosto 2010
Vuvuzela sì, vuvuzela no
Al Bloomfield Road di Blackpool se ne vedranno – e soprattutto sentiranno – molte visto che la dirigenza dei neopromossi Seasiders non solo ne ha permesso l’utilizzo, ma lo ha addirittura incentivato. All’Emirates e al White Hart Lane, invece, non si potrà assolutamente entrare con la vuvuzela. L’Arsenal e il Tottenham sono stati i primi club della Premier a vietare la rumorosa trombetta, seguiti poi da altre sei compagini. Oltre a Everton, Fulham, Birmingham City, West Ham United e West Bromwich Albion, anche il Newcastle si è schierato contro uno dei simboli del Mondiale sudafricano, affermando in un comunicato stampa apparso sul suo sito ufficiale che “la vuvuzela non è solo proibita in base al regolamento del St James’ Park, ma anche uno strumento che la stragrande maggioranza dei nostri tifosi non ha alcuna intenzione di dover ascoltare durante i 90 minuti di gioco”. Evidentemente il team allenato dal pirotecnico Ian Holloway ha bisogno di qualsiasi tipo di sostegno per far fronte a una sfida a dir poco improba: la salvezza. Tra le neopromosse più inattese degli ultimi anni, il Blackpool non sembra avere le carte in regola per evitare l’immediato ritorno in Championship, un po’ sulla falsariga di quanto fatto dal Burnley la stagione scorsa. I Clarets disponevano di un buon impianto di gioco e di tanto entusiasmo – che infatti fruttò loro dei buoni risultati nelle prime settimane di campionato – poi però hanno inanellato una sconfitta dietro l’altra. I Tangerines non hanno rafforzato la rosa intervenendo sul mercato, ma anzi rischiano di aver perso per tutto il 2010-11 il promettente attaccante irlandese Billy Clarke, infortunatosi in maniera molto grave nel corso della preparazione. Tuttavia è indubbio che le compagini avversarie avranno ben poca voglia di visitare l’impianto della celebre cittadina di mare del Lancashire. Sarà anche il più piccolo della Premier (16mila posti a restyling concluso), ma rischia in modo molto serio di essere il più rumoroso.
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