lunedì 14 settembre 2009

Tutti a caccia! Sì, del Chelsea...

Quella appena trascorsa non è certo stata una settimana qualsiasi, per il calcio inglese. Se i grandi club di Premier si sono ritrovati a fare i conti con la buriana del “traffico di giovani talenti”, l’intero movimento ha potuto festeggiare la qualificazione anticipata ai mondiali di una nazionale finalmente brillante e concreta, plasmata ad immagine e somiglianza di Fabio Capello.

Oltre Manica i tecnici italiani vanno molto di moda, visto che anche Carlo Ancelotti si sta guadagnando a pieno merito la sua buona dose di titoli entusiastici sui giornali. L’ex allenatore del Milan ha centrato il pokerissimo di vittorie, con la terza rimonta stagionale e il secondo successo in pieno recupero. Il tutto sul campo di un team muscolare, scorbutico e piuttosto falloso come lo Stoke. I Blues, in versione albero di Natale, hanno così permesso ad Ancelotti di far meglio del suo grande nemico Josè Mourinho, che nella stagione di esordio alla guida del club dello Stamford Bridge si fermò a “sole” quattro affermazioni consecutive.

Il Chelsea è ora capolista solitario, dal momento che gli Spurs si sono arresi in casa contro il Manchester United. Al Tottenham non è bastato l’ottavo gol stagionale tra club nazionale di Jermain Defoe. La spettacolare rovesciata dopo una manciata di secondi dell’ex West Ham non ha spianato la strada ai suoi. I Red Devils invece hanno serrato i ranghi e ribaltato la contesa, tra una perla di Ryan Giggs, la prima marcatura di Anderson nella sua carriera all’Old Trafford e un capolavoro di Wayne Rooney – insieme a Defoe capocannoniere del campionato con cinque realizzazioni. Fino all’espulsione di Paul Scholes lo United ha dominato a centrocampo, reparto che nelle gare precedenti era andato spesso in sofferenza. “Merito” della condotta di gara troppo spregiudicata di Harry Redknapp, che ha messo contemporaneamente in campo Keane, Defoe, Crouch e Lennon. Va bene l’assenza di Luka Modric, ma forse qualche incontrista in più non avrebbe guastato.

Nelle ultime settimane all’Arsenal non ne va bene una. Senza Andrey Arshavin, a Eastlands gioca meglio del City, passa in svantaggio per un rocambolesco autogol di Almunia, però una volta centrato il pareggio subisce tre gol in dieci minuti e si ritrova pure a fare i conti con la pessima condotta dell’ex Emmanuel Adebayor. Passi – e nemmeno tanto… - l’esultanza sotto il settore di suoi ex tifosi, ma il pestone in faccia a Van Persie dato con volontarietà e cattiveria sarebbe meritevole di parecchie giornate di squalifica e mette in secondo piano il suo quarto gol segnato in altrettante partite. I Light Blues si presentano al derby di domenica prossima con il record immacolato ma senza Robinho (che si dice abbia litigato con Mark Hughes e potrebbe lasciare Manchester) e forse Carlos Tevez. Sperando che Adebayor si dia una calmata.

Buone notizie sia in campo che fuori per il Liverpool. Tanto per cominciare, una tripletta di Yossi Benayoun – a proposito, sarebbe il caso di farlo giocare di più… – affossa un Burnley forse troppo intimorito dal tempio di Anfield. Ma le liete novelle giungono anche dal punto di vista societario: i Reds hanno appena siglato un suntuoso contratto per l’ammontare di 80 milioni di sterline, spalmati in quattro anni, siglato con la Standard Chartered, banca d’affari con sede a Londra. Dopo 17 anni sulle maglie rosse di Gerrard e compagni non apparirà più il marchio di una famosa birra danese, che però dava “solo” un contributo di 7,2 milioni a stagione. Non a caso la dirigenza è tornata a parlare di “club in salute”, sebbene di debiti ce ne siano ancora, eccome.

Il Second City Derby lo risolve in extremis Gabriel Agbonlahor, donando all’Aston Villa la quinta affermazione della storia dei confronti diretti con il Birmingham da quando esiste la Premier. A dirla tutta sarebbe stato più giusto un pari, ma tant’è. Da notare che Emile Heskey, titolare della nazionale capelliana, è rimasto 90 minuti inchiodato alla panchina.

Ultima annotazione sul match tra Portsmouth e Bolton, gli unici due team ancora a zero punti. Al Fratton Park la spuntano i Trotters, ma il 3-2 finale non è andato giù ai padroni di casa. Sul tiro di Gary Cahill c’erano un paio di suoi compagni di squadra in netto fuori gioco apparentemente attivo.

Da Goal.com

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