giovedì 17 settembre 2009

QPR, i problemi non finiscono mai…

È proprio un periodaccio, quello che sta attraversando Flavio Briatore. Travolto dallo scandalo Piquet (il cosiddetto crashgate), non si può nemmeno consolare con i buoni risultati del “suo” Queen’s Park Rangers. Gli Hoops, infatti, stanno ancora una volta deludendo le aspettative. Piove sul bagnato, verrebbe da dire, dopo aver dato una sbirciata alle foto del campo di gioco del Loftus Road zuppo d’acqua, che lo scorso martedì ha impedito lo svolgimento del derby tra QPR e Crystal Palace, valido per la settima giornata di Championship. Nei sei turni precedenti la compagine di Londra Ovest ha rimediato solo sette punti, frutto di una vittoria, quattro pareggi e una sconfitta. La quattordicesima posizione in classifica non è certo quanto si auguravano i tifosi all’inizio di quella che tutti si auguravano potesse essere la stagione del riscatto. Intendiamoci, il campionato è ancora lungo, i Rangers possono recuperare il terreno perduto nelle prossime 40 gare, casomai regalandosi pure qualche soddisfazione nelle coppe – in Carling Cup sono attesi da un succulento terzo turno con il Chelsea.

Prestazioni come quella sciorinata lo scorso sabato nel pareggio interno contro la neo-promossa Peterborough (terzo x consecutivo in casa) devono però essere solo un lontano ricordo, e non la costante, anche perché andare ad acciuffare i vari Newcastle, West Browich Albion e Middlesbrough appare già compito improbo. Ad essere realisti si può puntare a un piazzamento nei play off, sperando poi in un miracolo di fine stagione. Il prossimo maggio non è detto che sulla panchina degli Hoops ci sia quel Jim Magilton misteriosamente messo sotto contratto in estate. Il tecnico nordirlandese era reduce da una campagna fallimentare all’Ipswich, dove era stato cacciato per la gioia dei supporter dei Tractor Boys, che lo accusavano di non essere stato in grado di dare un gioco alla squadra. L’ottavo allenatore – compresi i tre ad interim – della gestione Briatore-Ecclestone non ispira dunque troppa fiducia. Allontanato, forse troppo frettolosamente, Luigi De Canio, registrati i madornali flop di Iain Dowie e Paulo Sousa, i due vecchi marpioni della Formula Uno potrebbero presto doversi guardare di nuovo intorno. Anche il mercato giocatori non è stato proprio scoppiettante. Spesi solo poco meno di quattro milioni di euro per l’acquisto del centrocampista argentino Alejandro Faurlin – che per il momento non ha inciso troppo sulle sorti del team – sono poi arrivate in prestito alcune giovani promesse dalle grandi di Premier: Jay Simpson dall’Arsenal, Tom Heaton dal Manchester United e Adel Taarabt dal Tottenham. L’ex attaccante dell’Avellino Alessandro Pellicori è giunto a Londra a parametro zero, ma finora non ha trovato grande spazio in prima squadra, segnando però un gol nell’incontro di Carling Cup contro l’Exeter. Probabilmente la migliore addizione alla rosa attuale è Ben Watson, centrocampista di proprietà del Wigan. Uno che ha già fatto capire che vorrebbe rigiocare in Premier già dal prossimo gennaio e che quindi al Loftus Road ci vuole rimanere il meno possibile…

Insomma, reduci da un quattordicesimo e un undicesimo posto, gli Hoops non incantano nemmeno quest’anno. Le male lingue hanno spesso lasciato intendere che Briatore sia un “pizzico” troppo invadente nella gestione tecnica della squadra, mentre a voler essere meno cattivi si potrebbe evidenziare l’enorme difficoltà di un campionato ricco di equilibrio e di compagini forti come la Championship. In Inghilterra intanto si sprecano le illazioni sul destino dell’ormai ex general manager della Renault, che potrebbe essere oggetto di un provvedimento anche da parte della Football League. Qualora la Federazione Internazionale dell’Automobile lo dovesse squalificare per il “crashgate”, Briatore non verrebbe più ritenuto “fit ad proper person”, ovvero persona “così perbene” da poter essere proprietaria di una società professionistica inglese. Il portavoce di Independent Rs, associazione di tifosi del QPR, ha già dichiarato senza mezzi termini che è giunto il momento per “un passo indietro”, ventilando l’ipotesi che la quota di Mr Briatore passi all’imprenditore di origini indiane Lakshmi Mittal – già proprietario del 20 per cento delle azioni della società. Mittal, il re dell’acciaio mondiale e tra i dieci uomini più ricchi del pianeta, è visto come l’ancora di salvezza per gli Hoops. Sarà davvero così?

Scritto per Goal.com

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