martedì 23 dicembre 2008

In attesa dell’abbuffata natalizia, ancora pareggi per le grandi

Il solito punto Premier scritto per Goal.com

La settimana pre-natalizia del calcio inglese verrà probabilmente ricordata più per il sorteggio di Champions League, che propone un triplo scontro Premier-Serie A, che per il titolo di campione del mondo conquistato in Giappone dal Manchester United. I Red Devils, che ovviamente hanno dovuto posticipare il match casalingo contro il Wigan, chiudono con l’ennesimo trionfo un 2008 da favola, ma l’attrattiva dell’ex Coppa Intercontinentale rimane piuttosto bassa – e noi siamo tra quelli che provavano scarso interesse, in particolare per questa edizione senza grandi team brasiliani o argentini a contendersi il trofeo.

Sul suolo inglese, invece continua a regnare l’equilibrio al vertice, con Liverpool e Chelsea che rimangono distanziate di un solo punto.

Al di là delle polemiche per la severissima espulsione di Adebayor, la gara tra Arsenal e Liverpool mantiene solo in parte le attese. Troppe le assenze da un parte e dall’altra per assicurare un grande spettacolo ai 60mila dell’Emirates. Van Persie illude i Gunners con una perla di rara bellezza, ma l’ex Spurs Robbie Keane risponde con un gol altrettanto bello. Pareggio sostanzialmente giusto, con entrambe le compagini che non riescono a centrare il tris di vittorie contro le grandi (sia i ragazzi di Benitez che quelli di Wenger avevano infatti sconfitto Chelsea e Manchester United).

Gli euro-rivali della Roma confermano di giocare meglio contro le squadre di rango, però adesso si ritrovano a meno tre dall’Aston Villa, salito al terzo posto grazie al successo sul West Ham e al contemporaneo turno di riposo del Manchester United. A essere onesti al Boleyn Ground i Villans pescano un jolly immeritato, soprattutto per quanto (non) mostrato nel secondo tempo. Irons spuntati e sfortunati e al momento pericolosamente quartultimi.

Si ferma a otto la striscia di successi in trasferta del Chelsea, che al Goodison Park strappa a fatica un punto a un Everton molto combattivo nonostante la totale assenza di punte, tutte relegate in infermeria. I Blues pagano la cattiva giornata di Anelka e l’espulsione a fine tempo di Terry, reo di un fallo da codice penale sul povero Osman.

Continua l’ascesa del Fulham, facile vincitore su un Middlesbrough impalpabile. I Cottagers dell’ottimo Roy Hodgson ora sono ottavi, a un passo dalla zona Uefa. Se il neo-nazionale Jimmy Bullard dovesse rimanere – ma è improbabile – al Craven Cottage si potrebbe sognare in grande.

La ricorsa a un posto in Coppa Uefa dell’Hull viene invece bruscamente interrotta dal Sunderland, corsaro al KC Stadium. Nelle due partite del post-Keane i Black Cats hanno incamerato sei punti, segnando otto gol, tanto che si vocifera già che l’interim a Ricky Sbragia si possa protrarre fino al termine della stagione.

Nelle parti basse della classifica risorgono Blackburn e West Bromwich Albion, rispettivamente a secco di vittorie da undici e dodici giornate. Ai Rovers giova immediatamente il cambio di allenatore. Curioso come Sam Allardyce ritorni in panchina proprio contro lo Stoke, ultima squadra affrontata nella sfortunata avventura al St James’ Park di Newcastle. I Potters alzano ben presto bandiera bianca, subendo tre gol già nel primo tempo. Vince in extremis il WBA, sempre ultimo ma confortato dal 2-1 interno inflitto al pessimo Manchester City di questi tempi. Senza Robinho infortunato e con una difesa da dopolavoro ferroviario, i Citizens sprofondano al terzultimo posto. Mark Hughes mangerà il pudding di Natale?

Chi non traballa più è Joe Kinnear, che ha condotto il Newcastle fuori dalla zona retrocessione, ridando carattere e determinazione a una squadra fino a poche settimane fa confusionaria e sempre sull’orlo di una crisi di nervi. La vittoria in volata sul Tottenham garantisce finalmente un po’ di serenità alla Toon Army. Se la merita tutta!

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