Nicolas Anelka deve molto al calcio inglese, sebbene sia stato un suo connazionale, Arsene Wenger, a portarlo all'Arsenal alla tenera età di 18 anni. Il talentuoso attaccante fu uno dei primissimi acquisti dell'alsaziano dopo il suo arrivo a Highbury. Il buon Nicolas ripagò subito il suo mentore con prestazioni di grande spessore e goal di eccelsa fattura, confermandosi uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico internazionale. Ma con i Gunners Anelka sarebbe rimasto solo fino all'estate del 1999, quando per oltre 20 milioni di euro fu ceduto al Real Madrid.
Il flop in Spagna rappresentò l'inizio di un lungo peregrinare che ha portato l'umorale campione transalpino di nuovo al Paris Saint Germain – club con cui aveva esordito nel calcio che contava – in Turchia ma soprattutto a cambiare molto maglie in Premier. Liverpool, Manchester City, Bolton Wanderers e Chelsea lo hanno schierato con discreto successo nelle proprie fila. In particolare ai Blues ha ritrovato la tranquillità e lo smalto dei primi tempi. Anelka deve tanto a Carlo Ancelotti, che lo ha sempre apprezzato molto ed è riuscito ad allungargli la carriera riuscendo a schierarlo al fianco di Didier Drogba – una sorta di azzardo tattico per Felipe Scolari, che infatti non riteneva possibile spedirli in campo insieme. L'arrivo di André Villas-Boas ha segnato la fine del suo tempo allo Stamford Bridge.
Meglio andare a svernare allo Shangai Shenua, per un salario che si vocifera si aggiri sui nove milioni di euro l'anno. Chissà se in Cina troverà il modo di litigare con il suo nuovo allenatore, come gli è accaduto spesso in passato. Per informazioni chiedere a Raymond Domenech...
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