Il football scozzese, è cosa nota, vive da anni un declino inesorabile, sia in termini di risultati che a livello economico. Oltre a voler ridurre le squadre della Premier da 12 a 10, i presidenti dei club più importanti hanno avanzato la proposta di istituire una sorta di Coppa di Lega mista, con team provenienti da Inghilterra e Scozia. L'idea non è proprio nuovissima – la intavolò il presidente dell'Aberdeen Stewart Milne già nel 2001, senza sortire gli effetti sperati. Anche questa volta, l'estremo tentativo di rivitalizzare un movimento in difficoltà – e forse aprire la strada all'ingresso di Celtic e Rangers nei campionati inglesi – non appare destinato ad aver successo, sebbene alla base di tutto ci sia il concetto di fondere le due coppe di lega nazionali così da non congestionare ulteriormente il calendario.
I club scozzesi proveranno lo stesso a smuovere le acque e chissà se qualcuno a sud del Vallo di Adriano possa alla fine apprezzare il progetto. In termini assoluti non sarebbe la priva volta. Squadre inglesi e scozzesi hanno già disputato competizioni miste. La prima British League Cup si tenne nel lontano 1902, per raccogliere fondi destinati ai familiari delle vittime del tragico incidente che funestò un match tra Scozia e Inghilterra a Ibrox Park (25 morti a causa del crollo di una tribuna). Nel 1938 fu organizzato l'Empire Exhibition Trophy e nel 1953 la Coronation Cup. Curiosamente, il Celtic si impose in tutti e tre i tornei.
L'Anglo-Scottish Cup, invece, non ebbe carattere di occasionalità, ma durò per sei edizioni fra il 1975 e il 1981. Ai nastri di partenza, però, c'erano compagini di secondo piano, e si registrò un netto predominio dei club inglesi (vittoriosi in cinque occasioni su sei).
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