Per la prima volta dallo scorso aprile il Chelsea abbandona la vetta della Premier, facendosi scavalcare da un dilagante Manchester United, che con i sette gol al Blackburn raddrizza anche la differenza reti. Tra le grandi solo Arsenal e Tottenham tengono il passo dei Red Devils.
COS'E' SUCCESSO – Da un po’ la Premier non proponeva risultati roboanti come il 7-1 con cui il Manchester United ha schiantato un Blackburn troppo brutto per essere vero. Le goleade del Chelsea sembrano ormai un lontano ricordo, ma almeno al St James’ Park di Newcastle i Blues hanno evitato di rimediare la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Al nono gol in campionato di Andy Carroll, favorito dall’ennesima papera difensiva dei londinesi, ha risposto il sempre valido Salomon Kalou. Bene l’Arsenal, che ha gioco facile sull’Aston Villa grazie al solito, immenso Samir Nasri. Delude il Manchester City, che a Stoke prima subisce, poi si risolleva e trova il gol del vantaggio, finendo per farsi trafiggere nei minuti di recupero. Sempre oltre il 90esimo un buon Liverpool lascia l’intera posta in palio al Tottenham, ormai “abituatosi” a capovolgere gli incontri di cartello. In coda continua a non vincere il Fulham, mentre tornano al successo sia il Wolverhampton che il West Ham, nel quale segnano due vecchie conoscenze del campionato italiano: Valon Berhami e Victor Obinna.
IL TOP – E’ pur vero che il Blackburn Rovers sembrava una squadra arrivata all’Old Trafford solo per fare da sparring partner e nulla più, ma segnare cinque gol in Premier non è mai impresa da poco. Dimitar Berbatov è balzato in testa alla classifica dei capocannonieri (11 in totale le sue marcatute) gettandosi alle spalle alcune settimane di forma un po’ precaria, anche a causa di qualche acciacco che gli aveva impedito di continuare sulla falsariga dell’inizio stagione. Ovvero quando i gol fioccavano come la neve che sta imbiancando mezza Inghilterra. La partnership con Wayne Rooney sembra funzionare alla grande, visto che l’attaccante della nazionale inglese sta tornando ai suoi livelli abituali. Ferguson ringrazia sentitamente…
IL FLOP – Aveva già buttato punti al vento sia con il Manchester United che con il Blackburn, ma la condotta di gara nel match che lo vedeva opposto all’Arsenal ha messo in evidenza ancora di più il pessimo momento di forma che sta attraversando l’Aston Villa. Il 2-4 finale è addirittura bugiardo per difetto; i Villans hanno prodotto pochissimo e si sono ritrovati ancora in partita solo ed esclusivamente per le amnesie difensive dei Gunners e per la loro quasi atavica incapacità di chiudere sfide dominate sin dal primo minuto. Ormai le attenuanti del caso O’Neill non reggono più e Gerard Houllier deve fare in fretta a recuperare alcune pedine fondamentali del Villa, in primis Ashley Young, apparso anche sabato vittima di un’involuzione a dir poco preoccupante.
LA SORPRESA – Il fine settimana non ha proposto risultati o episodi particolarmente eclatanti. Una mezza sorpresa è stato il pareggio in extremis dello Stoke City, non perché i Potters fossero dati come sicuri perdenti al cospetto del Manchester City, ma proprio perché dal team allenato da Roberto Mancini non ci si aspettava un’ingenuità come quella che ha permesso l’1-1 di Matthew Etherington. Fa abbastanza sensazione pure la vittoria del disastrato Wolverhampton sul Sunderland, tra le squadre più in forma del momento.
TOH CHI SI RIVEDE – L’esordio stagionale da titolare di Sol Campbell è coinciso con il big match interno del Newcastle con il Chelsea, e il trentaseienne difensore ex Tottenham e Arsenal tutto sommato se l’è cavata in maniera egregia contro Drogba e compagni. La sua esperienza ormai ultra-decennale può senza dubbio tornare molto utile alle Magpies, brave a tenere testa a un Chelsea ancora non al meglio.
LA CHICCA – Tim Cahill arriva a stento al metro e ottanta, eppure ha segnato 16 dei suoi ultimi 20 gol di testa. Un vero fenomeno, se non addirittura il migliore della specialità, almeno in rapporto alla sua stazza. Peccato per i Toffees che la sua ottava realizzazione stagionale non abbia evitato loro il terzo tracollo casalingo contro un West Bromwich peraltro di recente in calo.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Ancora non è dato sapere se Danny Welbeck è uno dei tanti giovani prodotti dal vivaio del Manchester United che sarà venduto per fare cassa, come si è verificato negli anni passati per altri casi. Certo, dopo le quattro reti messe a segno in tre partite in cui il ragazzino se l’è cavata alla grande, Ferguson potrebbe fare più di un pensierino a tenerlo in rosa una volta rientrato dal prestito al Sunderland.
Scritto per Goal.com
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