lunedì 22 novembre 2010

Coyle, l’uomo dei miracoli

Prima del “tradimento”, a Burnley Owen Coyle era semplicemente God, la divinità pallonara di quello spicchio un po’ disagiato del Lancashire. Durante la scorsa stagione, il tecnico di nazionalità irlandese ma scozzese di nascita, pensò bene di trasferirsi qualche chilometro più a sud, per la precisione a Bolton, dal momento che per lui i Clarets non potevano sopravvivere in un campionato difficile come la Premier e la nuova sistemazione al Reebok Stadium gli avrebbe garantito un futuro più ricco di soddisfazioni. Risultato: il Burnley è retrocesso, i Trotters si sono salvati. Il 2010-11, invece, in quel di Bolton è iniziato all’insegna della scalata della classifica. Dopo anni di strenue lotte per evitare il capitombolo in Championship, lo storico club della cittadina a due passi da Manchester – ben quattro coppe d’Inghilterra in bacheca – sta addirittura assaporando la possibilità di giocare in Europa, frutto di prestazioni di ottimo livello, come il 4-2 casalingo al Tottenham, il 5-1 rifilato al Newcastle e il 3-2 al Molineaux di Wolverhampton. Partita, quest’ultima, in cui Johan Elmander ha realizzato uno dei gol più belli dell’anno, districandosi alla perfezione in mezzo a tre difensori dei Wolves. Il centravanti svedese è uno dei simboli della rinascita dei Trotters. Arrivato due anni e mezzo fa per la cifra record di dieci milioni di sterline, ha faticato molto a imporsi e a trovare la porta. Coyle lo ha rigenerato, così come ha aiutato Kevin Davies a meritarsi la convocazione in nazionale. Loro due, insieme al promettentissimo difensore centrale Gary Cahill, sono le stelle di una squadra che per parecchio tempo, sotto Sam Allardyce e Gary Megson, è stata sinonimo di un football poco spettacolare e molto sparagnino. Adesso si inizia a vedere qualche bella trama di gioco, uno dei tratti distintivi di Coyle, che sta così confermando tutto il suo valore – val la pena rammentare che il Bolton ha operato in maniera marginale sul mercato estivo. Una delle poche delusioni di questa fine 2010 è giunta in Coppa di Lega, allorché, ironia della sorte, il Bolton ha perso di misura proprio al Turf Moor di Burnley. Una sorta di risarcimento minimo per i suoi ex tifosi, per i quali ora il buon Owen è diventato Giuda.

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