giovedì 25 novembre 2010

Carroll, la speranza del Newcastle

In campo ricorda Alan Shearer, fuori Paul Gascoigne. Andy Carroll è già pronto per entrare nel Pantheon della Toon Army, la caldissima tifoseria del Newcastle United, deve solo decidere se per le sue imprese sportive o per le sue bravate extra-calcistiche. Per il momento le buone prestazioni in Premier si accompagnano ancora con qualche marachella di troppo, eppure anche il tanto bistrattato Fabio Capello – uno che alla disciplina tiene abbastanza – sembra credere in lui, visto che lo ha schierato titolare nella recente amichevole persa malamente contro la Francia a Wembley. Carroll non ha incantato, ma è molto probabile che avrà altre occasioni per mostrare quanto vale. Le sue doti sono quelle del classico centravanti che una volta si definiva di “sfondamento”: ottimo colpitore di testa, protegge molto bene la palla, è dotato di un tiro fortissimo e di un fiuto del gol sopraffino.

Al di là della potenza fisica – ha la corporatura di un taglialegna – le sue capacità tecniche non sono disprezzabili, un po' come quelle dei suoi illustri predecessori con la maglia numero nove delle gazze: il già citato Alan Shearer, Malcolm Macdonald e Jackie Milburn. Proprio Wor Jackie, lo zio di un'altra leggenda come Bobby Charlton, che da bambino lo andava ad ammirare dalle gradinate del St James' Park, è stato il primo idolo del dopo-guerra dei supporter bianconeri. In 14 anni di militanza con il Newcastle, Milburn realizzò 177 reti in 354 partite, un record solo avvicinato da Shearer (148 gol in 3030 match), che però a sua disposizione ebbe quattro stagioni di meno. Chissà che avrebbe pensato Milburn, venuto a mancare nel 1988 e che proveniva da una famiglia di minatori, della vezzosa coda di cavallo e delle abitudini extra-calcistiche del suo successore…

È molto probabile che Carroll, appena ventunenne, si accontenterebbe semplicemente di arrivare vicino ai grandi risultati delle icone del passato, sebbene nell'ultimo anno e mezzo se la sia cavata alla grande. Nell'anno di purgatorio trascorso dalle Gazze in Championship, la serie B d'oltre Manica, si è conquistato un posto di titolare a suon di realizzazioni (17, miglior marcatore della squadra in campionato), per poi fare il definitivo salto di qualità quest'anno. La tripletta all'Aston Villa e la rete decisiva all'Emirates sono tra gli highlights della stagione, ma non va dimenticata la prestazione di grande livello nel derby dominato per 5-1 dal Newcastle contro gli eterni rivali del Sunderland.

Proprio per festeggiare quella splendida vittoria, Carroll ha deciso di darsi alla pazza gioia per una notte intera, tanto che i segugi dei tabloid britannici lo hanno scovato alle sei del mattino del giorno successivo alla gara che faceva colazione in un McDonald's del centro cittadino, alquanto “provato” da oltre una decina d'ore di abbondanti libagioni. Insomma, una cosa in tipico stile Gazza Gascoigne.

Purtroppo il vizio di alzare il gomito non è l'unico che l'aitante centravanti dei Magpies condivide con l'ex centrocampista della Lazio. Entrambi hanno picchiato le loro compagne, ragazze o moglie che fossero, e qualche altro avventore dei pub, tanto che il nostro è in attesa di giudizio per una rissa risalente allo scorso dicembre. Per la verità Carroll qualche scazzottata se l'è fatta anche con i compagni di squadra in allenamento. Nel 2009 ebbe uno focoso “scambio d'opinioni” con Charlie N’Zogbia, ma fu un episodio del marzo scorso ad attirare maggiormente l'attenzione dei media.

In pieno Terry Gate – ricordate la piccante storia della relazione che il capitano del Chelsea ebbe con l'ex ragazza del compagno di squadra Wayne Bridge? – ruppe la mandibola al povero Steven Taylor, reo di aver ricevuto dei messaggini dalla precedente fidanzata dello stesso Carroll. Il ragazzo rischia di abituarsi ad arresti e gite nelle patrie galere. Chissà, qualche consiglio del solito Shearer potrebbe tornare utile. L’importante è non prendere esempio da Gazza.

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