Solito punto sulla Premier scritto per Goal.com
La lotta al titolo in Premier sembra ormai aver preso una fisionomia ben definita: sarà battaglia fino alla fine tra Chelsea e Manchester United, con un improbabile inserimento dell’Arsenal, che però sembra non avere rivali nella corsa al terzo posto. Tutte le altre si accontenteranno, si fa per dire, di cercare di acciuffare il preliminare di Champions League.
Nelle ultime due partite i Wolves avevano rimediato ben dieci gol dal Chelsea. Non è andata meglio sabato, in una partita dominata in lungo e in largo dai Blues. Protagonista assoluto Mikael Essien, autore di una doppietta e a fine gara omaggiato dalle parole di Carlo Ancelotti: “è uno dei migliori centrocampisti al mondo”. La dodicesima vittoria interna consecutiva in tutte le competizioni – record del club – porta anche la buona novella del ritorno al gol di Joe Cole, evidentemente recuperato al 100 per cento dopo il calvario dello scorso anno. Il Wolverhampton, squadra a forte rischio retrocessione, non aveva certo l’ambizione e soprattutto i mezzi per raccogliere punti dalla trasferta londinese. Poi se la giovane promessa del calcio gallese Wayne Hennessey fa un paio di papere come quelle sugli ultimi due gol, c’è poco da stare allegri.
Tiene il passo dei rivali il Manchester United, protagonista di un bel 3-0 interno contro l’Everton. Fino al liberatorio 2-0 di Michael Carrick, sembrava di assistere alla fotocopia della gara con il Chelsea, visto che l’enorme mole di gioco dei Red Devils era riuscita a produrre solo un gol – peraltro magnifico – di Darren Fletcher. È proprio lo scozzese l’uomo del giorno del team biancorosso. Nella costruzione del gioco incide molto di più dello stesso Carrick, che continua a commettere troppi errori. Al di là del gol personale, prosegue il buon periodo di Antonio Valencia, mentre l’ex (e tuttora tifosissimo dei Toffees) Wayne Rooney non segna ma dà il solito apporto di classe e grinta alla squadra. Benino Michael Owen, anche se una volta non avrebbe sprecato un paio di occasioni capitategli sabato.
Si ferma invece la galoppata dell’Arsenal. Per la prima volta in stagione i Gunners non segnano, facendosi invece trafiggere nel finale dal nono gol in campionato dell’ex Spurs Darren Bent. Uno che in nazionale non brillerà poi tanto, ma che allo Stadium of Light sembra aver trovato la sua dimensione ideale. Arsene Wenger spera di recuperare al più presto i giocatori acciaccati e ha l’occasione di rilanciare la sua sfida per il titolo domenica prossima nello scontro diretto con il Chelsea in programma ad Ashburton Grove.
Tra Liverpool e Manchester City pareggio spettacolare ma tutto sommato dannoso per entrambe le squadre. Se ci passate il termine fin troppo colloquiale, i Reds di questi tempi sono i campioni mondiali della sfiga, visto che già al ventesimo avevano dovuto sostituire Daniel Agger e Ryan Babbel per infortunio… I Light Blues sono abbonati al segno x, essendo giunti al sesto pari consecutivo – e l’immediato 2-2 subito a pochi secondi dal gol di Stephen Ireland dimostra che il team di Eastlands deve ancora maturare tanto.
Si attesta al quarto posto il Tottenham, maramaldo su un Wigan patetico in difesa. Solo il Manchester United nel 1994 aveva segnato nove gol in una partita di Premier, con Andy Cole allora autore di un pokerissimo di reti così come Jermain Defoe con i Latics. E pensare che gli Spurs conducevano solo per 1-0 fino al 51°! Forse è stata la giusta punizione per il gol dell’1-3, viziato da un fallo di mano dell’austriaco Paul Scharner.
In coda rocambolesco pari tra l’Hull del redivivo Jimmy Bullard e il West Ham, che prima sembra voler fare un solo boccone degli avversari e poi rischia addirittura di perdere. Vittoria cruciale del Blackburn a Bolton. Un bel regalo per “Big” Sam Allardyce, tra l’altro ex tecnico dei Wanderers, ai box per quasi un mese a causa di un intervento al cuore. Auguri di pronta guarigione!
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