La vecchia passione del Subbuteo rimane sempre viva, anche se ultimamente non riesco più a cimentarmi sul panno verde. Di seguito c'è un articolo interessante pubblicato ieri dall'Avvenire.
Dici Subbuteo e nella mente di tanti (ex) ragazzi si apre un mondo. Fatto di dita che corrono su un campo verde di panno e che colpiscono minicalciatori di plastica dalla base semisferica, con la concentrazione e l’impegno di una finale dei Mondiali di calcio. Un mondo nato oltre 60 anni fa. Visto che il Subbuteo lo inventò nel 1947 l’ornitologo Peter Adolph. Non potendolo chiamare The Hobby, come voleva, Adolph scelse il nome di un falchetto: Subbuteo, appunto.
A raccontare cos’è oggi il mondo del Subbuteo ci prova ora un film, Subbuteopia. Nato da un’idea di Enrico Fontanelli e Pierr Nosari (che ne è anche il regista), Subbuteopia, uscirà in primavera. E per farlo punta sulla partecipazione e sul crowdfunding, il sistema di finanziamento dal basso che permette di condividere e supportare progetti creativi. In pratica, chiunque potrà finanziare la pellicola, a diversi livelli, «Collegandosi al sito specializzato Verkami www.verkami.com/projects/1168-subbuteopia – spiegano gli autori – sarà possibile supportare il progetto e garantirsi, ad esempio, un posto d’onore all’anteprima del documentario, una copia del dvd (è un’edizione limitata e sarà stampato solo in 200 copie) o assicurarsi l’emozione di vedere il proprio nome immortalato nei titoli di coda». Per finire il progetto servono 15mila euro, 3.595 sono già stati raccolti.
«In fondo quella del Subbuteo è la classica storia di Davide contro Golia, come questo film rispetto alle grandi produzioni. All’inizio del Terzo Millennio, la multinazionale americana Hasbro, proprietaria del marchio Subbuteo, ha deciso di fermare la produzione del gioco. Per chi ha amato il Subbuteo poteva significare la fine della propria passione. Ma due fratelli italiani, Arturo e Giovanni Battista Parodi, si ribellano. Hanno una piccola ditta con 7 impiegati nel Nord Italia e, insieme al padre Edilio, sono stati tra i maggiori distributori di Subbuteo in Europa sin dal 1971. Decidono di sfidare la multinazionale americana e di continuare comunque la produzione e la distribuzione del leggendario gioco. Grazie a loro ci sono ancora millioni di appassionati giocatori ed anche tornei agonistici in più di 30 differenti Paesi in tutto il mondo (Europa, USA, Singapore, Argentina, Canada, Sud Africa...)». Un mondo che Subboteopia vuole raccontare. Intraprendendo una bella sfida: in tempi di crisi, troveranno finanziatori per un film così particolare?
Gigio Rancilio
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