martedì 31 maggio 2011

Scholes si ritira

"I am not a man of many words but I can honestly say that playing football is all I have ever wanted to do". E lo ha fatto molto bene...

domenica 29 maggio 2011

Ferguson riconosce la superiorità del Barça

''We were beaten, there is no other way to address the situation, by the best team,'' he told ITV1. ''I expected us to do better but at the end of the day we were beaten by the better team. They are the best team we have ever played, they are at the peak in this cycle of their team.

''There was good evidence we are a consistently good European team but we were beaten by the best team in Europe and there is no shame in that. Sometimes you come up against a far better team and tonight was one of those nights.''

Niente da aggiungere, se non che lo United è stato dominato più ieri che nel match di Roma del 2009, almeno nella mia modesta opinione.

sabato 28 maggio 2011

Double up

Dopo il Norwich, ci è riuscito lo Stevenage, che solo nell'aprile dello scorso anno giocava ancora nel Non League Football. Fra un paio di mesi esordirà in League One. Bravi!

giovedì 26 maggio 2011

Happy Birthday, Sir Matt!

102 anni fa nasceva in un piccolo villaggio scozzese Matt Busby, poi divenuto Sir per meriti sportivi. Se il Manchester United è una delle potenze assolute del calcio mondiale, in procinto di giocarsi la quinta finale della Coppa dei Campioni (o Champions League che dir si viglia) della sua storia, lo si deve anche a lui. Un mito del calcio, che mi fa sempre piacere onorare.

mercoledì 25 maggio 2011

Sheffield F.C.

Ieri lo Sheffield F.C., il club più antico del mondo, visto che è stato fondato nel 1857, ha giocato un match valido per il Torneo Angloitaliano contro il Pro Appio. La partita è stata disputata a due passi dal mio ufficio, presso lo storico Campo Roma della Romulea Calcio - dove vado a giocare a Subbuteo quasi tutti i lunedì. Peccato non essere riuscito ad andare, causa impegni familiari...

martedì 24 maggio 2011

Patemi londinesi

Il Chelsea che finisce la stagione a mani vuote, l’Arsenal che crolla miseramente finendo addirittura al quarto posto, il Tottenham che non riesce a confermare la qualificazione in Champions League, rimanendo in Europa solo grazie allo scatto d’orgoglio nel match-spareggio ad Anfield Road, e il West Ham che conclude un’annata da incubo all’ultimo posto della Premier. La stagione dei team londinesi in Premier è stata per molti versi deludente. Si è salvato solo il Fulham, che ha evitato con ampio margine la retrocessione in Championship e, grazie alle ottime performance delle squadre inglesi nella speciale classifica dell’Uefa sul fair play, dovrebbe rimediare un insperato posto in Europa League.

Tra le grandi, al Chelsea è già in moto il dopo Ancelotti. Al momento di andare in stampa si dà come probabile nuovo tecnico dei Blues un cavallo di ritorno, l’olandese Guus Hiddink, mentre sul conto del buon Carletto sono circolate voci di un possibile approdo all’Arsenal, che però dovrebbe continuare a puntare su Arsene Wenger. Anche alla luce delle pessime prestazioni da fine febbraio in poi, l’alsaziano appare intenzionato ad apportare significativi cambiamenti al suo approccio. Non a caso dovrebbe sborsare 6-7 milioni di euro per assicurarsi i servigi del 30enne Scottie Parker (probabile sostituto del partente Cesc Fabregas), rivedendo la sua filosofia basata sul lancio dei giovani. Al Chelsea, invece, serve l’esatto contrario, ovvero svecchiare una rosa di over 30 andando alla caccia di giovani talenti. Probabile inoltre che sarà concesso più spazio a Dean Sturridge, reduce dall’ottimo periodo di prestito al Bolton e che si prosegua la caccia alla stellina brasiliana Neymar. Ma non è da escludere che sia un altro veterano come Kakà, in fuga dal Real Madrid, uno dei primi acquisti estivi di Roman Abramovich. Tottenham e soprattutto West Ham penseranno invece a vendere, causa il fallimento dei loro obiettivi stagionali. Harry Redknapp (sempre che non finisca a sorpresa al Chelsea) vorrebbe tenere tutti i big, ma con le offerte milionarie per Gareth Bale, Sandro, Luka Modric e Rafa Van der Vart già formulate da diverse squadre è difficile che gli Spurs si possano presentare ai nastri di partenza della campagna 2011-12 con le forze attuali.

Improbabile che siano confermati Carlo Cudicini, in scadenza di contratto, così come il lungo degente Jonathan Woodgate. Al Boleyn Ground si prospetta un vero e proprio esodo di massa. Detto di Parker, per far cassa si cederanno altri pezzi pregiati, o presunti tali. Robert Green, Matthew Upson, Carlton Cole e forse anche Mark Noble servono per fare cassa e coprire una parte degli oltre 40 milioni di euro di debito del club, destinato ad aumentare dopo il capitombolo in Championship. Molto verosimilmente non saranno rinnovati i prestiti di Victor Obinna, Robbie Keane e Wayne Bridge, mentre il senegalese Demba Ba, tra i pochi a mettersi in evidenza nell’ultima parte dell’anno, non pare voglia restare, specialmente dopo l’episodio di razzismo di cui è stato vittima nel post partita con il Wigan.

L’altro rebus è quello dell’allenatore. Licenziato in tronco Avram Grant una volta divenuta matematica la retrocessione – ma tanto valeva fargli finire il campionato oppure esonerarlo prima – non sembra esserci la fila per sedersi su una panchina divenuta ormai scomoda. Paolo Di Canio (che intanto si è accasato allo Swindon Town) e Steve McLaren hanno già fatto sapere di non essere interessati. Difficile dargli torto.

lunedì 23 maggio 2011

L'ultimo punto Premier del 2010-11

Il Manchester City chiude alla grande, Blackpool e Birmingham salutano la compagnia.
Seasiders sconfitti all’Old Trafford, i Brummies capitolano contro il Tottenham. Si salvano a sorpresa Wigan e Wolverhampton.

Nel giorno del licenziamento di Ancelotti, il City conquista il terzo posto a scapito dell’Arsenal, costretto così ai preliminari di Champions League. Non giocherà in Europa il Liverpool, che non va al di là del sesto posto.

COS'E' SUCCESSO – E’ stata un’ultima di campionato che ha tenuto con il cuore in gola ben cinque squadre, che si sono battute per evitare il capitombolo in Championship sul filo dei punti, della differenza reti e, a un certo punto, addirittura del numero di gol segnati. Alla fine colano a picco il Blackpool, che all’Old Trafford alza bandiera bianca contro uno United non pago nonostante la certezza matematica del titolo, e il Birmingham, sconfitto in extremis dal Tottenham, che invece doveva ancora assicurarsi la qualificazione in Europa League. Giocheranno così la Premier 2011-12 il Wigan (1-0 a Stoke), il Blackburn e il Wolverhampton. Queste ultime due sono state protagoniste di uno scontro diretto da sconsigliare ai deboli di cuore. I Wolves stavano buttando alle ortiche gli sforzi profusi negli ultimi tempi, visto che dopo 45 minuti erano sotto di tre reti. Le due marcature di Jamie O’Hara e Stephen Hunt sono inizialmente servite per rimettere a posto i conti nella differenza reti, ma sono stati poi i risultati dagli altri campi a togliere d’impaccio il club del Molineux. Chiude alla grandissima il Manchester City, impostosi nel derby con il Bolton e così terzo. Finiscono mestamente, invece, proprio i Blues (0-1 al Goodison Park) e la altre grandi Arsenal (2-2 col Fulham) e il Liverpool (0-1 al Villa Park). Differente il destino dei tre allenatori. Carlo Ancelotti è stato mandato via pochi minuti dopo il fischio finale della gara con l’Everton (ci permettiamo di dissentire sulla sostanza e sulla forma del provvedimento), mentre Arsene Wenger e Kenny Dalglish dovrebbero entrambi rimanere sulle loro attuali panchine. O meglio, lo scozzese è sicuro, visto che ha appena rimediato un contratto triennale, per l’alsaziano si vedrà.

IL TOP – Doppia menzione per Wigan e Manchester City. I Latics hanno sì beneficiato di una serie infinita di errori e passaggi a vuoto dei loro avversari diretti, ma hanno anche lottato con una encomiabile determinazione per evitare il salto nella divisione minore. Uno sforzo che alla fine ha premiato il team allenato dallo spagnolo Roberto Rodriguez. Parimenti, i Light Blues devono ringraziare molto l’Arsenal se ad agosto si risparmieranno il difficile ostacolo del preliminare di Champions League, ciò non toglie che il loro finale di stagione è stato fantastico, con la conquista in meno di una settimana della FA Cup e del terzo posto.

IL FLOP – Spiace addossare una buona fetta delle colpe per la sconfitta e la conseguente retrocessione del Blackpool a Ian Evatt, ma il roccioso difensore contro il Manchester United ne ha combinate di tutti i colori. Prima il liscio che ha spianato la strada al gol di Park, poi il goffo autogol che ha tagliato le gambe ai Seasiders. Speriamo per lui che si sappia riscattare, conducendo la sua squadra all’immediata risalita in Premier.

LA SORPRESA – Totalmente in negativo, la retrocessione del Birmingham City. E pensare che solo a inizio anno avevano vinto il secondo trofeo della loro storia, qualificandosi per l'Europa League. I Brummies hanno chiuso il 2010-11 come peggio non avrebbero potuto: retrocedendo clamorosamente in Championship. Colpa di una striscia di risultati pessimi (un solo punto nelle ultime sei partite), sulla quale hanno inciso un'epidemia di infortuni e la solita, cronica, incapacità dei Blues di segnare con una buona regolarità. Dopo soli due anni di permanenza in Premier, il team allenato da Alex McLeish, che ad agosto scorso non nascondeva ambizioni di piazzamento tra le prime dieci, adesso dovrà con buona approssimazione rivedere i suoi programmi e fare a meno di alcuni dei suoi pezzi pregiati.

TOH CHI SI RIVEDE – Con il suo gol nei minuti finali del match con il Fulham, Theo Walcott ha quanto meno risparmiato all’Arsenal la terza sconfitta consecutiva di questo maggio così deprimente per i Gunners. Dopo i progressi fatti registrare quest’anno, l’ex ragazzo prodigio del Southampton è atteso dalla definitiva consacrazione. Se mai ci sarà.

LA CHICCA – Chi di rimonta ferisce, di rimonta perisce. Una delle imprese dell’anno era stata senza dubbio quella del Newcastle, capace di rimontare ben quattro reti all’Arsenal. Nel saluto casalingo contro il West Bromwich, la Gazze hanno dilapidato tre reti di vantaggio. Poco male, entrambi i team erano già abbondantemente salvi.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Come esterno di centrocampo Stuart Downing farebbe certamente al caso di tante grandi squadre. Rimarrà all’Aston Villa?

giovedì 19 maggio 2011

Noi 19, voi 18


Foto presa da Red Issue. Lo striscione lo hanno messo dei tifosi del Manchester United ad Anfield prima dell'inizio del match tra Reds e Liverpool. Che coraggio!

Ancora Twitter

Non è la peima volta quest'anno che l'uso di Twitter (di cui sono diventato anche io un fanatico) causa problemi a giocatori inglesi. Non ho il tempo di tradurre questo pezzo che copio e incollo a seguire da Soccernet.com, però sembra proprio che Wayne Rooney abbia avuto un acceso "scambio di vedute" con un altro utente del social network...

Wayne Rooney may be in for an interesting morning after becoming embroiled in a Twitter row which saw the striker threatened with a golf club.

The Manchester United striker came in for abuse from a follower who taunted Rooney saying: "Rooney ya fat whore ill smash ya head in with a pitchin wedge an bury ya with a ballast fork ya fat ugly lil nonse."

Rather than ignoring the abuse, Rooney responded encouraging his follower to meet him at United's Carrington training ground to carry out his threat.

"I will put u asleep within 10 seconds hope u turn up if u don't gonna tell everyone ur scared u little nit. I'll be waiting," Rooney said.

To which the person taunting Rooney said: "I'll be down tomorrow in my twin turbo nissan micra."

The escalation of the row prompted other users of the social network site to wade in and a short time later, Rooney attempted to defuse the situation by adding: "Haha bit of banter and people go nuts chill all people."

martedì 17 maggio 2011

Povero Grant


Come se non bastassero gli sbeffeggiamenti dei tifosi del Millwall, che non vedono l'ora di incontrare un West Ham molto probabilmente indebolito in Championship, per l'allenatore israeliano dopo la sconfitta a Wigan e la conseguente retrocessione è arrivato il licenziamento. Forse si poteva lasciare al suo posto anche per l'ultima, inutile, gara di campionato, no? Se proprio non piaceva, tanto valeva la pena mandarlo via prima.

lunedì 16 maggio 2011

ll Punto sulla Premier – Manchester domina, Londra arranca

Allo United il campionato, al City la coppa. Intanto l’Arsenal cola a picco e il West Ham saluta mestamente la Premier.

Nel giorno del primo trionfo del City della gestione Al Mansour, i Red Devils si aggiudicano il diciannovesimo titolo della loro storia, staccando il Liverpool nella classifica della squadre più vincenti d’Inghilterra.

COS'E' SUCCESSO – Seppur con qualche patema d’animo di troppo, già sabato il Manchester United ha chiuso i conti per il campionato. Partita non bellissima, quella disputata da Rooney & co all’Ewood Park di Blackburn, ma era importante fare almeno un punto contro un Blackburn ancora invischiato nella sabbie mobili del fondo classifica. Un pareggio basta anche al Chelsea per assicurarsi il secondo posto, mentre l’ennesimo tonfo di questo finale di stagione potrebbe costare carissimo all’Arsenal. Se vince il recupero di martedì contro lo Stoke (quando si dice i casi del destino…), il Manchester City può scavalcare i Gunners al terzo posto. Nella classica di giornata il Tottenham sorprende il Liverpool e si avvicina alla qualificazione in Europa League nonostante continui a perdere pezzi – ad Anfield si è di nuovo infortunato Rafa Van der Vart. In coda rischiano ancora in cinque. Il West Ham si suicida a Wigan, rimettendo in corsa i Latics, il Birmingham crolla inaspettatamente in casa con il già salvo Fulham, il Wolverhampton è messo molto meglio grazie al bel successo a Sunderland. Rocambolesca vittoria del Blackpool con il Bolton. Ora i Seasiders sono attesi dalla trasferta all’Old Trafford, dove però troveranno uno United imbottito di riserve, come ha già fatto sapere Alex Ferguson. Attenzione, sarà importantissima la differenza reti, con Birmingham, Blackpool e Wigan rispettivamente a -20, -21 e -22 e appaiati a 39 punti. Si preannuncia un Super Sunday molto, molto caldo…

IL TOP – Perso l’obiettivo della qualificazione ai preliminari di Champions League e reduce da soli tre punti in cinque partite, il Tottenham si è subito risollevato imponendosi con autorità all’Anfield Road, campo storicamente ostico per gli Spurs. La prestazione dei ragazzi di Harry Redknapp acquista ulteriore valore se si considera che il Liverpool era la squadra più in forma della Premier. Forse la decisione di riproporre Carlo Cudicini titolare poteva essere presa con un po’ di anticipo, chissà se ora il Tottenham si sarebbe ritrovato ancora in lotta per il quarto posto…

IL FLOP – Il match del West Ham a Wigan è la perfetta fotografia della pessima stagione del team dell’Est End londinese. In vantaggio di due gol, con la possibilità della salvezza-miracolo divenuta realtà grazie al capitombolo del Birmingham, gli Irons hanno disputato un secondo tempo da incubo, finendo per incassare tre reti nello spazio di 30 minuti. Adesso risalire sarà durissimo, visto che le stelle o presunte tali della rosa saranno cedute, anche per sanare un debito che pare aggirarsi intorno ai 40 milioni di sterline. Al Boleyn Ground si attendono tempi bui e il prossimo trasferimento allo Stadio Olimpico potrebbe rivelarsi un clamoroso autogol (difficile che l’impianto si possa riempire anche solo a metà qualora il West Ham rimanga in Championship).

LA SORPRESA – Tanto per confermare come le squadre inglesi si giochino più o meno sempre le partite, anche se in palio non ci sono “punti pesanti”, il Fulham si è presentato al St Andrew’s di Birmingham senza alcuna intenzione di fare la vittima sacrificale. Come si sono accorti i Brummies…

TOH CHI SI RIVEDE – Darren Bent ha approfittato della disastrosa difesa dell’Arsenal per incrementare il suo bottino di reti, a un passo dalla doppia cifre.

LA CHICCA – Nello stesso giorno della finale di FA Cup, Blackpool e Bolton hanno dato vita a una partita molto vibrante, terminata 4-3. Ovvero il medesimo risultato dell’atto conclusivo della Coppa del 1953 disputata proprio da Seasiders e Trotters. Quello è considerato uno dei match più belli e spettacolari della storia del calcio inglese.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Volete un difensore affidabile, dal piede sì un po’ ruvido ma dal senso della posizione fantastico. Brede Hangeland fa sicuramente al caso vostro.

Scritto per Goal.com

venerdì 13 maggio 2011

Cinque finali che hanno fatto la storia della FA Cup

In realtà l'avevo pubblicato ieri, ma i problemi di Blogger hanno fatto sì che il post sparisse...

C’era una volta la vera FA Cup, c’erano una volta delle finali leggendarie. Per carità, di atti conclusivi della competizioni non all’altezza delle aspettative se ne sono registrati tanti, anche nel lontano passato. Però è un fatto che il più antico torneo della storia del calcio mondiale ha perso una dose importante del prestigio di cui ha potuto godere in era pre-calcio moderno e ante-Premier League.

Speriamo che Manchester City vs Stoke City ci smentisca, ma purtroppo negli ultimi anni le finali hanno sempre lasciato un po’ di amaro in bocca agli spettatori neutrali, che si attendevano più spettacolo e maggiori colpi di scena – l’unica eccezione è stato il rocambolesco 3-3 tra West Ham e Liverpool, poi vincitore ai rigori. Per i tifosi delle squadre che hanno poi finito per alzare il trofeo, è ovvio, la sensazione è stata ben differente.

Tanto per farci un’idea di che cosa voleva dire lo scontro decisivo per aggiudicarsi la Coppa, quando il Paese rimaneva incollato al televisore per gustarsi il ricco pre-partita, il match e la premiazione prendiamo in esame cinque finali che hanno fatto letteralmente la storia, per tutta una serie di motivazioni.

La più bella di tutte è stata molto probabilmente quella del 1953, disputata tra Blackpool e Bolton Wanderers. È stata ribattezzata la Matthews Final, perché il fenomenale Stanley Matthews in quell’occasione si aggiudicò l’unico trofeo della sua lunghissima carriera. Eppure a 25 minuti dalla fine i Trotters, forti di campioni come Nat Lofthouse (scomparso da pochi mesi) e Bobby Langton, sembravano in pieno controllo delle operazioni, grazie a un cospicuo vantaggio (3-1). Ci pensò l’altro Stan, Mortensen, a raddrizzare la situazione completando la prima – e fin qui unica – tripletta della storia delle finali. Il gol del 4-3 in pieno recupero lo segnò il meno celebre Bill Perry, su cross perfetto, nemmeno a dirlo, di Matthews.

Altra rimonta da urlo quella del 1966, l’annus mirabilis del calcio inglese, visto che in quell’estate arrivò l’unica Coppa del Mondo mai conquistata dai sudditi della Regina. Al cospetto di John Lennon e Paul McCartney, l’Everton passò dallo 0-2 al 3-2 contro lo Sheffield Wednesday, anche questo per ora caso unico nel suo genere per quel che riguarda gli atti conclusivi della FA Cup. Il gol della vittoria dei Toffees fu favorito da un clamoroso errore del difensore bianco blu Gerry Young. I tifosi degli Owls più attempati ricordano ancora con terrore quell’episodio, mentre nei filmati commemorativi della Coppa appare spesso l’immagine di Eddie Kavanagh, fan dell’Everton che invase “in solitaria” il sacro terreno di Wembley credendo che il match fosse finito. Comiche le scene dell’inseguimento e del goffo placcaggio messo in atto nei suoi confronti dalla polizia!

L’inattesa affermazione del Sunderland ai danni del grande Leeds di Don Revie nel 1973, invece, fu la prima di una squadra di Second Division dal 1931 a quella parte (impresa poi riuscita solo al West Ham nel 1980). Il tecnico del club del nord-est dell’Inghilterra, Bob Stokoe, era uno dei tanti nemici dichiarati di Revie, il quale avrebbe tentato di corromperlo quando lui era alla guida del Bury. Pensate allora quanta deve essere stata la felicità di Stokoe al gol del vantaggio di Ian Porterfield e alla prodigiosa doppia parata del portiere Jim Montgomery su Trevor Cherry prima e Peter Lorimer poi nei minuti finali del secondo tempo. Un segnale, quest’ultimo, che il Leeds quel giorno non ce l’avrebbe fatta. A portare a casa la Coppa, infatti, fu il Sunderland.

Negli anni che anticiparono la nascita della Premier League, il Tottenham fu protagonista, con alterne fortune, di due finali epiche. Nel 1987 quasi nessuno pensava che il piccolo Coventry City potesse uscire vincitore, nonostante fosse un team di First Division da oltre 20 anni. Il centrocampo degli Sky Blues non si fece intimidire da Glenn Hoddle e Chris Waddle, e il piano tattico studiato dai due manager ad interim John Sillett e George Curtis mise in difficoltà il Tottenham. Il 3-2 definitivo giunse nei tempi supplementari nella forma di un autogol di Gary Mabbutt.

Agli Spurs andò decisamente meglio nel 1991, nonostante quel pazzerellone di Paul Gascoigne avesse pensato bene di rovinarsi una gamba dopo pochi minuti di gioco a causa di un folle intervento ai danni di Gary Charles. Gazza fu sostituito e rimase poi fuori parecchi mesi, dal susseguente calcio di punizione Psyco Pearce segnò l’1-0 per il Nottingham. Ma quella che sarebbe stata la prima FA Cup della carriera di Brian Clough si dissolse nel resto della sfida. A chiudere il cerchio per il Tottenham ci pensò Steve Hodge, che trafisse il proprio portiere e fissò il risultato sul 2-1. Poi i ragazzi allenati da Terry Venables, minuti di coppa, si diressero tutti in ospedale a festeggiare con il povero Gascoigne.

martedì 10 maggio 2011

Il Manchester United supera l'ultimo ostacolo, il diciannovesimo titolo è a un passo

Ancora decisivo Hernandez nella partitissima di domenica. Male le altre grandi, West Ham sull'orlo del baratro.

Niente da fare per il Chelsea contro la legge dell'Old Trafford, in casa i Red Devils sono insuperabili. I Blues si consolano con il secondo posto, ormai quasi certo grazie alla concomitante sconfitta dell’Arsenal.

COS'E' SUCCESSO – La madre di tutte le partite ha ripetuto il risultato del ritorno dei quarti di finale di Champions League. Il Manchester United si è imposto per 2-1, sebbene i meriti dei Red Devils vadano ben al di là dell’apparentemente striminzito gol di scarto. Ora allo United basta un solo punto nelle ultime due partite per aggiudicarsi la Premier. Continua a deludere l’Arsenal, che a Stoke di fatto consegna il secondo posto al Chelsea. Bagarre per il quarto – e quinto – posto. Il rocambolesco pari interno degli Spurs contro il Blackpool e la sconfitta del Manchester City al Goodison Park rimettono in corsa il Liverpool, maramaldo in casa del Fulham per merito delle eccellenti prestazioni di Luis Suarez e Maxi Rodriguez – alla seconda tripletta consecutiva. In coda quasi spacciato il West Ham – solo pari nello scontro diretto casalingo con il Blackburn – mentre se la passano male anche i Seasiders e il Wigan (1-1 con l’Aston Villa). Nell’attesissimo derby con il West Bromwich Albion risorge il Wolverhampton, che ora vede una salvezza del tutto improbabile solo due settimane fa.

IL TOP – Poche volte come in questa stagione sono da esaltare i meriti di uno dei più grandi allenatori della storia del calcio: Alex Ferguson. Ha gestito alla perfezione la rosa, recuperando quei giocatori – Wayne Rooney in primis – che apparivano in evidente difficoltà e valorizzando come solo lui sa fare giovani talenti. Ovvio il riferimento al Chicharito Hernandez, l'acquisto più azzeccato dell'anno, inoltre preso a “prezzo d’occasione” perché messo sotto contratto prima del Mondiale. È grazie a queste intuizioni che il tecnico scozzese è una spanna sopra a tutti da quasi tre decenni.

IL FLOP – Non vorremmo sembrare troppo cattivi, ma un giocatore come Johan Djourou non può ricoprire il ruolo di titolare in una squadra di primo piano quale l’Arsenal. Il giovane difensore svizzero, dopo una serie infinita di prestazioni molto deludenti, ha toccato il suo nadir contro lo Stoke, favorendo tutti e tre i gol dei Potters. Quanto meno singolare che Arsene Wenger continui a credere in lui…

LA SORPRESA – Per come era andato l’inizio match, sembrava che il Manchester City dovesse fare un solo boccone dell’Everton. Ma, come dimostrato spesso e volentieri, la squadra allenata da David Moyes ha ben presto tirato fuori le unghie, ribaltando il risultato anche grazie a una mezza papera di Joe Hart. Per i Toffees una vittoria di prestigio, che consolida il settimo posto, non sufficiente però per un posto in Europa.

TOH CHI SI RIVEDE – Non segnava in Premier dallo scorso 5 febbraio, ma sabato al Boleyn Ground Jason Roberts potrebbe aver trovato il gol più importante della travagliata stagione del Blackburn.

LA CHICCA – Qualche cifra sul big match di giornata. Lo United ha eguagliato il record di vittorie consecutive in casa del Newcastle, ben 14. Nei 259 precedenti, una volta salito 2-0 il team dell’Old Trafford aveva sempre vinto, tranne in sei occasioni.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Jonjo Shelvey è uno dei tanti giovani (ha solo 19 anni) che Kenny Dalglish sta lanciando in prima squadra in questi suoi mesi di permanenza sulla panchina del Liverpool. Prelevato dal Charlton la scorsa estate, è un centrocampista dai piedi buoni e della grande personalità. Sentiremo senza dubbio parlare di lui in futuro.

Pubblicato oggi da Goal.com

lunedì 9 maggio 2011

Il futuro di Ancelotti

Di recente per Calcio 2000 ho intervistato Odoacre Chierico, grandissimo amico di Carlo Ancelotti. Lui mi ha ribadito che al buon Carletto la Roma sta molto a cuore, ma che adesso si trova benissimo a Londra e ancor meglio nel contesto del calcio inglese, dove la pressione è minore e la cultura sportiva immensamente più grande di quella che abbiamo – se l’abbiamo… – in Italia. A dirla tutta, lui fa bene a voler rimanere al Chelsea, Roman Abramovich farebbe malissimo a mandarlo via. Ma ho paura che il russo non la pensi come me…

mercoledì 4 maggio 2011

Priceless

Visto sugli spalti dell'Old Trafford questa sera: "Champions of Heaven since 1958". Meraviglioso omaggio ai Busby Babes.

Norwich promosso in Premier

Il 9 agosto del 2009 il Norwich perdeva 7-1 in casa il derby contro il Colchester. Un peggiore esordio stagionale i Canarini, appena retrocessi in League One, non se lo potevano certo immaginare. Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Adesso i giallo-verdi sono riusciti a centrare la seconda promozione consecutiva, approdando in maniera del tutto inaspettata in Premier. Grande merito per questa impresa va attribuito al manager scozzese Paul Lambert. Ovvero l'allenatore del Colchester quella assolata giornata d'agosto...

lunedì 2 maggio 2011

Il punto sulla Premier, giochi riaperti

L’Arsenal si riscatta e regala nuove speranze al Chelsea. Riaperta anche la lotta per il quinto posto utile per la qualificazione in Europa League.

Come già accaduto in occasione della semifinale di FA Cup, i Red Devils patiscono gli strascichi dell’impegno infrasettimanale in Champions League e capitolano all’Emirates. Adesso li attende uno scontro diretto da far tremare i polsi.

COS'E' SUCCESSO – L’Arsenal che non ti aspetti – e che forse ha potuto approfittare al meglio della mancanza di pressioni – infligge la quarta sconfitta stagionale in campionato al Manchester United, in difficoltà soprattutto nel primo tempo. La concomitante vittoria del Chelsea nel derby con il Tottenham, favorita da due sviste arbitrali, fa sì che la Premier rimanga ancora in bilico. Domenica le due grandi rivali si scontreranno all’Old Trafford per la quarta volta in stagione. Ai Red Devils può bastare un pareggio, ma a livello mentale i Blues partono senza dubbio in vantaggio. Anche il Liverpool, guidato da un grande Luis Suarez, travolgendo il Newcastle riapre la corsa al quinto posto, l’ultimo rimasto per la qualificazione in Europa League. La quarta piazza è invece di quasi sicuro appannaggio del Manchester City, cui bastano una ventina di minuti per condannare il West Ham, a un passo dalla retrocessione. Sempre in coda la sequela di pareggi di Blackpool, Wigan e Wolves lascia ancora un margine di incertezza. L’unica compagine che, vincendo di misura con il Bolton, è ora a un passo dalla salvezza è il Blackburn.

IL TOP – Roy Hodgson si è riscattato dal flop al Liverpool salvando alla grande il West Bromwich Albion. La bella affermazione nel derby con l’Aston Villa è il giusto riconoscimento per l’ottimo lavoro svolto dall’allenatore gentiluomo a the Hawthorns.

IL FLOP – Le direzioni arbitrali dei due big match di giornata – le gare dello Stamford Bridge e dell’Emirates – sono state contraddistinte da errori fin troppo marchiani. Il gol-non-gol di Frankie Lampard e il clamoroso fallo di mano in area di rigore di Nemanja Vidic sono solo alcune delle sviste prese dalle due terne, apparse non all’altezza della situazione.

LA SORPRESA – In generale, il ritrovato equilibrio un po’ su tutti i fronti. Sembrava un campionato già deciso, soprattutto al vertice, adesso si prospetta scoppiettante sino alla fine.

TOH CHI SI RIVEDE – Tre anni fa aveva rifiutato il passaggio al Manchester United, preferendogli l’Arsenal. Aaron Ramsey ha cancellato in un sol colpo i brutti momenti legati al grave infortunio subito nel febbraio del 2010 contro lo Stoke City segnando il gol che ha riaperto del tutto la Premier 2010-11.

LA CHICCA – “Ca££oll, not worthy”. Così stava scritto su una maglietta del Newcastle esposta da un tifoso bianconero presente ad Anfield Road all’entrata in campo del “transfuga” Andy Carroll. Uno che pensa solo ai soldi (da qui il simbolo della sterlina al posto della r) e che non vale i 35 milioni di pound spesi per lui. O almeno così la pensa la Toon Army, per la quale Carroll era già una sorta di nuovo Alan Shearer.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Dall’anno prossimo giocherà in Premier, se al neo-promosso QPR è ancora da vedere. Il fantasista marocchino Adel Taarabt è stato il trascinatore degli Hoops, finalmente tornati nella massima divisione inglese dopo 15 anni d’assenza. Chissà se al Tottenham si stanno mangiando le mani per averlo ceduto in via definitiva al club del Loftus Road…

Scritto per Goal.com

domenica 1 maggio 2011

Fare a meno di Wenger?

Non sembra avere dubbi al proposito Massimo Marianella, miglior telecronista di calcio internazionale di Sky Italia. Lo si deduce molto chiaramente dalle affermazioni molto nette sull'alsaziano che ormai da qualche tempo dispensa durante ogni partita. Ho l'impressione che come lui - grande fan dei Gunners - la pensino sempre più tifosi e addetti ai lavori...