La Premier, così come la Serie A, ha proposto un fine settimana imperniato sui derby. Due stracittadine che avrebbero potuto chiudere definitivamente i giochi sulla corsa al titolo e al quarto posto, e invece hanno riaperto tutto in maniera alquanto rocambolesca.
L’uomo della settimana, considerati anche i match giocati lo scorso mercoledì, è l’esterno sinistro del Tottenham Gareth Bale. Nel recente passato accostato anche a qualche squadra italiana, a White Hart Lane il gallese ha vissuto due stagioni a corrente alternata, tra infortuni e prestazioni poco convincenti. Troppo pesante l’etichetta di cinque milioni di sterline appiccicatagli addosso quando a soli 18 anni si trasferì a Londra dal Southampton. Quest’anno le cose sono andate un po’ meglio, almeno fino alla doppia segnatura contro le squadre più detestate dalla Yid Army (Arsenal e Chelsea), allorché Bale è entrato definitivamente nel cuore dei tifosi bianco e blu. Gli Spurs si sono subito ripresi dallo shock dell’eliminazione in FA Cup per mano del Portsmouth, battendo con merito due squadre contro cui avevano una recente tradizione negativa (prima vittoria in campionato con i Gunners dal 1999, solo la terza in 41 partite contro i Blues).
In casa Chelsea il nervosismo mostrato nella gara interna con il Bolton permane, vedi anche l’espulsione di John Terry e qualche marachella di Deco e Frank Lampard trattata con mano leggera dall’arbitro. Verosimilmente per i ragazzi di Carlo Ancelotti la sfida decisiva sarà ad Anfield Road nell’arco di una quindicina di giorni. Un passo falso a Liverpool potrebbe costare molto caro a un Chelsea che stava già assaporando il trionfo in Premier.
La partita cruciale del Manchester United, invece, andrà in scena sabato prossimo e proprio contro il Tottenham. I Red Devils hanno il vantaggio del terreno amico e delle ricadute positive del derby vinto in extremis a Eastlands. La foto del capitano – e tifosissimo – dello United Gary Neville che bacia Paul Scholes ha fatto il giro del mondo ed è sintomatica di come il team biancorosso tenesse alla vittoria e del ruolo decisivo che ha avuto la vecchia guardia al proposito. Nonostante un Wayne Rooney in evidenti condizioni di forma precarie, i ragazzi di Ferguson hanno giocato meglio dei cugini, apparsi timorosi per ampi tratti della sfida. Per i Light Blues quest’anno i derby sono stati sinonimo di incubo: eliminati in Coppa di Lega da un gol di Rooney al 90esimo, in campionato le cose sono andate se possibile peggio, dal momento che nel primo scontro Michael Owen aveva segnato al 96eiesimo. E intanto gli Spurs hanno sorpassato di nuovo Tevez e compagni.
Dopo otto sconfitte e un solo pareggio, il Wigan vince la prima partita in Premier contro l’Arsenal, spazzando via le flebili speranze di successo dei Gunners. Il miracoloso recupero dei Latics (tre gol negli ultimi 10 minuti) ha fatto andare su tutte le furie Arsene Wenger, che se l’è presa con i suoi giocatori per la mancanza di concentrazione dimostrata nell’ultimo spezzone di match. Considerato anche lo stop al White Hart Lane, la stagione dei Gunners si chiude all’insegna del grigiore più totale.
Brodino caldo, invece, per il Liverpool nuovamente orfano del Nino Torres. Ai Reds serve un miracolo per agguantare il quarto posto, ma intanto la passeggiata sul West Ham è utile per tenere a distanza i diretti inseguitori. Che dire della squadra di Gianfranco Zola (che ad Anfield non vince dal 1963)? Ieri, specialmente nel primo tempo, è stata inguardabile e senza nemmeno un briciolo di cattiveria. Burnley e Hull continuano ad andare male, ma gli Irons farebbero bene a non sentirsi troppo tranquilli, anche in considerazione delle tante strisce negative di risultati inanellate quest’anno.
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