È stata la giornata dei rigori sbagliati: quattro su altrettanti concessi, un record. Quelli rivelatisi poi influenti per il risultato finale sono stati tirati in due sfide molto importanti per la zone nobili della classifica. Li hanno sbagliati Frank Lampard ad Eastlands e Jermain Defoe al Goodison Park. Ne consegue che il Chelsea ha visto ridursi a sole due lunghezze il vantaggio sullo United, mentre il Tottenham ha perso il terzo posto ai danni degli eterni rivali dell’Arsenal.
Ma andiamo con ordine, partendo dalla non brillantissima prova del Chelsea a casa di un Manchester City reduce da sette pareggi consecutivi in Premier ma anche dalla qualificazione alle semifinali di Carling Cup. Trovato il vantaggio in maniera quanto mai rocambolesca, i Blues sono apparsi passivi, hanno lasciato giocare fin troppo gli avversari per poi svegliarsi solo una volta subito il gol dell’1-2 su una mezza papera di Peter Cech. Insomma, dopo l’eliminazione ai rigori contro il Blackburn, la settimana di Carlo Ancelotti e dei suoi si è chiusa – male – ancora dal dischetto con l’inusuale errore di Lampard. Finalmente brillanti in attacco e non svagati in difesa, i Light Blues ora aspettano il miglior Robinho per fare un ulteriore salto di qualità. Sempre che il brasiliano voglia rimanere nel Lancashire alle dipendenze di Mark Hughes…
Il Manchester United accorcia il distacco passeggiando al Boleyn Ground, ma paga a caro prezzo lo sforzo sostenuto contro gli Irons. Più che a pensare alle solite belle prove e ai gol di Wayne Rooney e Antonio Valencia, o a un Darron Gibson ancora in rete dopo la splendida doppietta in coppa contro il Tottenham, Alex Ferguson si dovrà preoccupare delle tantissime assenze nel reparto arretrato in vista della gara di Champions League a Wolsburg. Già con il West Ham si era partiti con un inedito Darren Fletcher terzino destro, poi in corso d’opera si sono infortunati pure Gary Neville e Wes Brown, tanto che i Red Devils hanno finito la gara con un solo difensore di ruolo e Michael Carrick a fare lo stopper! Purtroppo per loro, in Germania la situazione rischia di non essere migliore, anzi.
Un super Arshavin regala una facile affermazione all’Arsenal nel match casalingo contro lo Stoke.
Acque agitate in casa dei Potters. La sconfitta era prevedibile, l’alterco – pare che siano addirittura arrivati alle mani – tra il tecnico Tony Pulis e il centravanti James Bettie un po’ meno.
Per i Gunners fa nulla che Cesc Fabregas sprechi un penalty procuratosi dal “solito” centrocampista russo. Conta invece l’ennesimo infortunio ad Eduardo. Se lo United può vantare numerose assenze dietro, ai Gunners iniziano a non sapere chi mettere in attacco – Van Persie, Walcott e Bendtner sono tutti out, con l’olandese che ne avrà per oltre quattro mesi.
Almeno Arsene Wenger si è potuto consolare con la bella rimonta del traballante Everton ai danni del Tottenham. Mastodontica l’occasione sprecata dagli Spurs, in vantaggio di due reti e con in mano il pallino del gioco fino a un quarto d’ora dalla fine. Se poi Defoe butta alle ortiche il 3-2 in pieno recupero c’è proprio tanto su cui recriminare.
C’è invece tristemente poco da dire sul pareggio a reti bianche tra Liverpool e Blackburn – che almeno ritrovava il suo allenatore Sam Allardyce, reduce da un’angioplastica che lo ha tenuto fuori causa per quasi un mese. Brutto incontro, povero di contenuti tecnici e di occasioni da rete. Ancora inutilizzato Alberto Aquilani, che ha passato tutti i 90 minuti a prendere freddo in panchina.
Oltre a Wolverhampton-Bolton (con i Wolves vittoriosi dopo un’astinenza di otto partite), in coda spiccava Portsmouth-Burnley. Al Fratton Park i problemi non finiscono mai, tra difficoltà finanziarie e stipendi non pagati, ma almeno sabato sono arrivati tre punti di platino. Ad aprire le marcature il difensore islandese Hermann Hreidarsson. Uno che di retrocessioni se ne intende, avendone già vissute quattro. E che ovviamente ora vuole evitare a tutti i costi la quinta.
Scritto per Goal.com
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