Mercato non troppo animato, quello degli allenatori della Premier edizione 2009-10. L’unica grande a cambiare la guida tecnica è stata il Chelsea, come ampiamente previsto data l’impossibilità di Guus Hiddink di trattenersi oltre nel West End londinese. Carlo Ancelotti saprà fare bene come il suo “amico” Josè Mourinho? Per ora ha fatto presente, in un inglese accettabile, che non conosce alcun “special one” e lasciato intendere ai suoi nuovi dipendenti di pretendere rispetto e di non voler incorrere nella stessa (mala) sorte toccata a Scolari, il quale a sua volta ha affermato di essere stato “ostacolato” da vari giocatori dei Blues. Per adesso Cech e compagni si sono sperticati nel tessere le lodi del tecnico di Reggilo. Sarà tutto rose e fiori? Difficile prevederlo. In attesa di capire se Roberto Mancini riprenderà la sua carriera in quel di Portsmouth, proviamo però a dare un’occhiata agli altri movimenti sul fronte allenatori. Il passaggio di Steve Bruce dal Wigan al Sunderland non è di quelli da primissima pagina, sebbene l’ex centrale dei Red Devils abbia confermato a Wigan le sue doti di ottimo allenatore e dalle parti dello Stadium of Light tutti di aspettino di vivere una stagione quanto meno tranquilla. Nel Wearside confidano inoltre nell’esplosione di Fraizer Campbell, strappato al Machester United per 3,5 milioni di sterline e destinato a sostituire l’incostante e lunatico Djibril Cissé.
Nel gioco a incastro delle panchine atterra in Premier, per la precisione al JJB Stadium, un giovanissimo esordiente: il trentaseienne Roberto Martinez. Secondo molti addetti ai lavori, nella stagione appena passata lo spagnolo ha fatto sì che il neo-promosso Swansea City giocasse il gioco più bello e pregevole dal punto di vista tattico dell’intera Championship, arrivando a sfiorare un’inopinata qualificazione ai play off promozione. Per Martinez il Wigan non costituisce certo una novità: con i Latics ha giocato ben sei campionati negli anni Novanta, quando la compagine del Lancashire bazzicava ancora le divisioni minori. A suo tempo onesto centrocampista – non esattamente ai livelli di Iniesta o Fabregas – il buon Roberto è reduce da solo due stagioni vissute con la carica di manager. Eppure c’è già chi preconizza una clamorosa qualificazione in Europa League per il team del presidentissimo Dave Whelan. Per il momento Martinez dovrà fare a meno di un campione del calibro di Antonio Valencia, passato al Manchester United. Investendo due dei sedici milioni rimediati per la cessione dell’ecuadoriano, il neo allenatore dei Latics è riuscito a strappare al “suo” Swansea il centravanti di Trinidad e Tobago Jason Scotland. Vedremo se sarà sufficiente o meno per una stagione da sogno.
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