martedì 8 luglio 2008
La rabbia di Arsene
È una sorta di nemesi, quella che sta colpendo il “povero” allenatore dell’Arsenal Arsene Wenger. Alcuni importanti campioni stranieri, in forte debito con l’alsaziano per la loro crescita professionale, hanno abbandonato o stanno per abbandonare i Gunners. Via Flamini e con le valige pronte, destinazione Barcellona, Adebayor e Hleb. E Wenger se la prende, dà voce a tutta la sua frustrazione sull’attuale sistema trasferimenti, che rende i calciatori dei veri e propri mercenari, e ammette che fin quando il suo club non sarà rientrato delle ingenti spese sostenute per costruire l’Emirates Stadium quella di cedere qualche pezzo forte ogni estate sarà più di un’eventualità. Forse puntare solo e sempre su calciatori stranieri, per cui è indifferente calcare i campi della Liga piuttosto che della Premier, si sta ritorcendo contro l’allenatore francese? Si potrebbe obiettare che un inglese come Ashley Cole, prodotto del settore giovanile dell’Arsenal, si è forse rivelato il più mercenario di tutti, a causa del suo controverso passaggio al Chelsea. Però rimango l’idea che costruire un team su giocatori autoctoni possa in parte prevenire – o almeno limitare – grandi esodi. Per capirci, uno come Tony Adams una mossa alla Flamini non l’avrebbe mai fatta. O no?
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Quanto hai ragione..
RispondiEliminaWenger ha dei fondi da circa 1 anno e mezzo a "detta" della societa' da spendere..
Poteva in passato puntare più sui britannici in generale,una sorta di contrappasso.
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